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TITOLO: Animania 100 anni di esperimenti nel cinema d'animazione - AUTORE: a cura di Bruno Di Marino - EDITORE: Editrice Il Castoro - COLLANA: - - - 1998 - - CONDIZIONI: al front.: Ente Mostra Internazionale del Nuovo Cinema - 17a Rassegna internazionale retrospettiva - Pesaro, 27 ottobre - 1 novembre 1998 - in 4°, bross. edit. ill. - prima edizione - numerose illustrazioni in b.n. nel testo e a colori fuori testo - - OTTIME CONDIZIONI
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Non male, può andar bene come testo divulgativo. In effetti la parte migliore sono le biografie/filmografie degli autori, ottimo spunto per un'approfondimento, anche per far conoscere ai profani dei GRANDI MAESTRI dell'animazione. In generale il volume corre dietro al "Storia del cinema d'animazione" di Rondolino, offrendo belle tavole a colori, per cui niente di nuovo sul fronte italiano (su cui ,ancora una volta, si sono spese troppo poche parole).
Recensioni
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Gli studi sul cinema d'animazione, in particolare su quello sperimentale e d'autore, non sono certo copiosi. Sono dunque da salutare con attenzione quelle monografie che si cimentano su questo terreno solo semiesplorato, e in particolare quei festival, come Pesaro e Bergamo, che negli ultimi tempi hanno dedicato a tale ambito uno spazio privilegiato. Animania è a suo modo una panoramica collettanea sulle tendenze e gli autori più significativi nel campo del cinema d'animazione, e ospita contributi originali di taglio storico-teorico scritti dai massimi esperti internazionali del settore. Di Marino, nel suo intervento introduttivo, parte dai criteri di scelta rispetto alla selezione delle quaranta ore di proiezione, che, nell'ambito della retrospettiva pesarese, dovevano dar conto di cento anni di cinema d'animazione, per compiere poi un veloce excursus, dalle origini all'animazione postmoderna, lanciando spunti di riflessione poi sviluppati oltre, negli interventi successivi. Se Carlo Montanaro si occupa in particolare degli sviluppi della tecnica dell'animazione, dalle origini all'invenzione del rotoscope per opera dei fratelli Fleischer nel 1915, Angelo S. Draicchio si concentra sulla produzione americana dal 1913 al 1945: da Stuart Blackton, alle innovazioni tecniche e stilistiche di Iwerks (che lavorò accanto a Disney), Fleischer, Avery, alla proficua attività, tra gli anni trenta e gli anni cinquanta, della Warner, coordinata dall'abilissimo producer Leon Schlesinger. Michel Chion, noto per i suoi studi sul ruolo del suono, della musica e della voce nel cinema, focalizza la sua attenzione sul suono nel disegno animato agli inizi degli anni trenta, sostenendo la tesi che il cartone animato musicale di Disney, Iwerks, Fleischer ecc. attingesse parte della sua forza e della sua libertà d'immaginazione dall'universo radiofonico, o più precisamente dall'immaginario acusmatico (parola di origine greca che si riferisce a un "suono che si sente senza che ne sia Questi primi interventi storico-teorici sono fatti seguire da contributi su alcune cinematografie nazionali: Alfio Bastiancich si volge all'importante lavoro del National Film Board, e in particolare di Norman McLaren in Canada; Alexej Orlov studia le peculiarità stilistiche nell'animazione dell'Est Europa dell'Est; Cecile Starr e Robert Russet lavorano sull'animazione sperimentale statunitense degli ultimi cinquant'anni (Starr) e contemporanea (Russet); Luca Raffaelli si concentra sull'animazione nel nostro paese; e infine Jayne Pilling compie un excursus sul meglio della produzione inglese degli ultimi vent'anni. L'ultima parte del volume raccoglie le schede di duecentocinquanta film e le biofilmografie di circa duecento autori. Oltre a una ricognizione storica di indubbio valore, la pubblicazione è quindi anche un utile strumento di consultazione. Sara Cortellazzo
scheda di Cortellazzo, S. L'Indice del 1999, n. 05
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