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Questa è la prima traduzione completa apparsa in Italia de Gli anniversari di John Donne, curata dalla studiosa Audrey Taschini, che ha stilato anche l’accurata prefazione. Taschini, ricercatrice all’Università di Bergamo, recentemente si è cimentata con la versione e il commento dei Four Quartets di T.S. Eliot, dando prova di un encomiabile intuito critico e di una profonda conoscenza delle fonti letterarie e filosofiche dell’opera. Così come in questo lavoro più recente, in quello che l’aveva preceduto la traduzione dei testi era caratterizzata da un’attenta e sobria fedeltà all’originale, particolarmente apprezzabile nella difficile resa dell’inglese seicentesco di Donne. John Donne (Londra 1572-1631), considerato il massimo rappresentante della poesia metafisica inglese del seicento, fu anche saggista e chierico della Chiesa Anglicana. Vissuto in un'età di transizione, tra il tramonto della fiorente epoca elisabettiana e l’inizio della modernità, portatrice di rivoluzioni ideologiche, scientifiche e sociali, il poeta londinese pativa drammaticamente il senso rovinoso della corruzione etica e spirituale del mondo circostante. Gli Anniversari (composti tra il 1611 e il 1612) sono costituiti da due poemetti, Un’anatomia del mondo e Del viaggio dell’anima, tra cui è inserita una breve Elegia funebre, in onore e ricordo dell’aristocratica giovinetta Elizabeth Drury, morta quindicenne: essi sono permeati appunto da un profondo sentimento malinconico, luttuoso, di meditazione sulla malattia, non solo di singole creature, ma dell’intero universo. La figura di Elizabeth, che Donne non aveva mai conosciuta, è centrale nel poemetto: idealizzazione della purezza sacrificata alla morte, ed emblema della fragilità e della decadenza della contemporaneità, essa diventa l’ente generatore di ogni cosa positiva, poiché dal suo nome ed esempio può nascere il riscatto, una rinascita dalle tenebre alla luce.
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