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Antapodosis. Testo latino a fronte - Liutprando di Cremona - copertina
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Antapodosis. Testo latino a fronte
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Antapodosis. Testo latino a fronte - Liutprando di Cremona - copertina
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Descrizione


Siamo nel bel mezzo del Medioevo, in quel secolo X quando, sfaldatosi in Occidente l'impero fondato da Carlo Magno, ha inizio un regno d'Italia conteso senza esclusione di colpi dai potenti delle regioni settentrionali con l'appoggio, o l'ostilità, dei sovrani tedeschi e del papa. Liutprando, rampollo di una famiglia di rilievo, nasce a Pavia - capitale del regno verso il 920, vi viene educato, entra sin da bambino a corte cantando nel coro, diviene diacono, viene inviato da Berengario in ambasceria a Costantinopoli. Un contrasto violento con il sovrano lo costringe a riparare presso Ottone I, re di Germania e futuro imperatore, del quale sarà spesso emissario importante. Alla corte di questi, nel 956, l'inviato del califfo di Cordova, Recemundo vescovo di Elvira, esorta Liutprando a comporre un'opera di carattere storiografico. Nasce, allora, l'Antapodosis in sei libri: i primi tre narrano vicende delle quali l'autore ha appreso da altri, gli ultimi di eventi dei quali è stato testimone diretto. È la storia intricata dei "fatti degli imperatori e dei re" di mezza Europa, di forti condottieri e di principi "smidollati" ed "effeminati", e s'intitola Antapodosis perché l'autore l'intende come una "ritorsione", una sorta di vendetta, contro Berengario e la moglie Guilla per quel che essi hanno fatto a lui. Introduzione di Girolamo Arnaldi.
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Dettagli

2015
15 settembre 2015
CII-568 p., Rilegato
9788804521907
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Indice


Introduzione
Leggere l'Antapodosis
Nota al testo
Sommario dell'opera
Cronologia
Bibliografia
Sigle
Tavole genealogiche

Sigla
Antapodosis
Commento
Indice dei nomi

Conosci l'autore

(Pavia 920 ca - 972) storico italiano. Diacono della chiesa di Pavia, si scontrò col re Berengario II e si rifugiò in Germania, alla corte di Ottone I. Tornato in Italia al seguito dell’imperatore, fu nominato vescovo di Cremona. Scrittore elegante, esperto di greco e di latino, lasciò tre opere fondamentali per la storia d’Italia di quel periodo: il Liber regum atque principum partis Europae (6 libri, dall’883 al 962), noto anche col titolo di Antapodosis (rappresaglia) per il suo carattere di aspra requisitoria; la Relatio de legatione costantinopolitana, rappresentazione mordace e pittoresca della corte bizantina di Niceforo Foca; il Liber de gestibus Othonis, esaltazione della politica di Ottone I. L. è uno dei maggiori esponenti della «rinascita ottoniana», dell’età, cioè, in cui le lettere...

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