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L' anticonformista: Bernardo Bertolucci e il suo cinema
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1998
2 gennaio 2001
XI-158 p., ill.
9788879231763

Voce della critica



Prono, Franco, Bernardo Bertolucci. Il conformista, Lindau, 1999
Campanini, Ermelinda M., L'anticonformista. Bernardo Bertolucci e il suo cinema, Cadmo, 1998
scheda di Gobetti, N. L'Indice del 1999, n. 06

Antipatici, irritanti e supponenti, i film di Bertolucci sono anche tra i più efficaci e spettacolari del cinema italiano. E Il conformista (1970) è forse uno di quelli in cui la creatività e l'eleganza della messa in scena fanno perdonare più volentieri certe ovvietà e pesantezze drammaturgiche. Il libro di Franco Prono, 14° volume dell'"Universale Film" Lindau, scava in profondità nella struttura del film, sottolineandone il sottotesto psicoanalitico (tra Edipo e repressione), individuandone le scelte di poetica (tra sogno, simbolo e metacinema) e analizzando il lavoro di regia nelle sue varie componenti (fotografia, movimenti di macchina, illuminazione, scenografia, montaggio, direzione degli attori, ecc.). Nel Conformista, afferma Prono a chiusura del libro, "lo spazio della rappresentazione è 'il cerchio magico in cui la finzione assume una sua verità', in cui vengono eliminate differenze e contrapposizioni tra vero e falso, naturale e artificiale, reale e immaginario: tutto viene messo in scena cinematograficamente, in modo che ogni verità, storica sociale psicologica, diventa pura rappresentazione". All'intera opera di Bertolucci, da La commare secca (1962) a L'assedio (1998), è invece dedicato L'anticonformista della studiosa di formazione statunitense (insegna cinema alla Stanford University di Palo Alto in California) Ermelinda M. Campanini. Partendo dall'affermazione che "Bernardo è come se avesse avuto tre padri: Attilio Bertolucci, Pier Paolo Pasolini e Jean-Luc Godard", Campanini segue il regista nei meandri della sua evoluzione stilistica - dal neorealismo degli esordi alla Nouvelle Vague di Partner (1968), dai kolossal internazionali degli anni ottanta agli interni radical chic degli ultimi anni - e della sua ricerca ideologica (dal comunismo alla fuga verso l'Altrove al buddhismo), individuando in ogni film, al di sotto delle grandi differenze formali, un unico schema psichico e politico: il tormentato desiderio di uccidere i padri.

Norman Gobetti

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