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Anno edizione: 2025
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Un libro che si cimenta con le domande che tutti si pongono. Perché la vicenda millenaria degli ebrei resta centrale nel nuovo tempo di guerra, e dunque ci riguarda da vicino.
«Siamo sull’orlo di una guerra civile e non si creda che una guerra civile sia impensabile fra gli ebrei.»
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Le premesse erano ottime ma è risultato un libro pessimo. Doveva essere un dialogo ed invece è risultato un monologo, o, al massimo, un'intervista : Lerner pone un tema e Di Segni lo sviscera senza alcun contraddittorio. Così Lerner e chi la pensa come lui passa per un agente della propaganda di Hamas o, al massimo, come un utile idiota. L'altro grave problema è la totale assenza dei fatti. 70000 gazzawi sono morti o no, 15000 bambini sono morti o no, IDF ha bombardato gli ospedali ed ambulanze o no, il cibo in ingresso alla striscia è stato bloccato da Israele o no. Le opinioni se sia giusto o meno sono opinioni ed ognuno può avere la sua ma i fatti non possono sparire, a meno che Di Segni non abbia delle prove inconfutabili di fonti terze che sono dei falsi (non 1 ma tutti e 70000). Ma IDF impedisce ai giornalisti di entrare e quelli che ci sono li uccide, o no ?
Ottimo. Il dialogo fra due noti esponenti dell'ebraismo italiano: uno il rabbino capo di Roma, la maggiore comunità ebraica italiana, l'altro un noto giornalista su posizioni molto critiche verso Israele. Uno romano, l'altro milanese. Con esperienze di vita molto diverse, cercano un difficile punto d'incontro sulla posizione di Israele, che è sempre stato il faro della diaspora ebraica. Non sono d'accordo su quasi niente, ma nonostante questo il lato positivo è che si parlano, non sono intolleranti, come le frange più estreme sia a destra e sia a sinistra
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