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«Io sono fatta per condividere amore, non odio.»
Questa è la storia della "Nebbia Aliena", un'ardita teoria elaborata dalla Premiata Ditta "Jo & Carlotta la Rossa", e della scoperta degli zombie. È anche la storia di Cat Fly.
In una cittadina del Nord, benestante e conformista, un po' noiosa, ogni anno all'inizio dell'estate arrivano i braccianti clandestini per lavorare alla raccolta dei meloni, una delle ricchezze della zona. Quasi tutti neri, malmessi, vengono da qualche parte dell'Africa. Li chiamano Quelli del Fiume perché vivono accampati sotto l'Argine Grande, in baracche improvvisate. In paese non li vuole nessuno: sono sporchi, rubano, danno fastidio alle donne: così si dice. Che lavorino e basta. Nel caldo soffocante di un giugno particolarmente torrido un ragazzo del Popolo del Fiume viene trovato morto. Si dice che abbia avuto un incidente mentre stava scappando dopo un furto, o che sia rimasto coinvolto in una rissa con altri clandestini, o che sia tutta una storia di droga. Intanto il corpo del ragazzo giace all'obitorio, senza nome, senza esequie: non spetta a noi occuparcene, dice il Sindaco, non è dei nostri. A provare dolore e pietà pare che siano in pochi: Jo la Peste, vivace, anticonformista, di pessimo carattere; il misterioso Cat Fly che di notte con le bombolette spray riempie i muri del paese di graffiti. Nel frattempo, i ragazzi della scuola media stanno per mettere in scena l'Antigone di Sofocle come saggio di fine anno. Può una recita teatrale diventare realtà? Età di lettura: da 10 anni.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Jo ama il teatro e sta per mettere in scena con il suo gruppo di teatro l’Antigone di Sofocle, ma all’ improvviso trova che la storia rispecchia gli eventi che stanno succedendo nella sua comunità’. Le persone che la circondano, i cittadini e compagni sono tutti zombi che non riconoscono le ingiustizie che subiscono gli immigrati che ogni estate vanno a raccogliere meloni in questo territorio. E’ un romanzo che tratta di temi senza tempo come la discriminazione e i diritti umani. Il libro apre gli occhi sul caporalato e lo sfruttamento che i caporali compiono nei confronti dei braccianti. La morte di uno dei braccianti fa svegliare Jo sulla corruzione nella sua comunità che cerca di insabbiare le cause della morte. Tuttavia Federico, il padre di Jo e’ determinato a portare in luce la verità a costo di perdere la sua carriera di medico. Jo si rende conto che la coraggiosa Antigone e la fifona di Ismene sono due facce della stessa medaglia. Lei si rispecchia sempre in Antigone ma poi capisce che tutti siamo anche fragili e spaventati come Ismene e che spesso è’ più’ comodo rimanere alienati. Jo trova il coraggio dentro di sé’ così come Antigone quando dice “Io sono fatta per condividere l’amore, non l’odio”. Lei capisce che Ismene e Antigone sono due parti della stessa persona e che bisogna fare dialogare questi due lati per arrivare a un equilibrio e per capire ciò’ che è’ giusto e sbagliato.Io sono rumena dunque non sono italofona ma ho studiato italiano per cinque anni e ho trovato questo libro molto intrigante.Direi che “Antigone sta nell’ultimo banco” e’ facile da leggere siccome non ci sono parole in dialetto. Mi e’ piaciuto tantissimo il fatto di ispirarsi alla tragedia classica per creare un storia dinamica. Io lo consiglio alle persone a cui piace il teatro e agli adolescenti, perché’ ritengo che sia importante che gli adolescenti capiscano che la loro voce deve essere sentita e che dobbiamo lottare per le ingiustizie.
Dopo aver proposto in classe un percorso sul lavoro in nero e sul caporalato, abbiamo affrontato questa lettura. E' una delle poche che affronta l'argomento ed ha per protagonista un'adolescente. Le informazioni che passano sono chiare ma senza grandi appesantimenti legati alla tematica. Il libro racconta una storia credibile e la lettura scorre.
Recensioni
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