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In questo romanzo struggente e pieno di speranza, McCann dà prova dell’inesauribile potere salvifico della letteratura, consegnandoci un autentico classico contemporaneo.
«Ieri ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Oggi sono saggio e ho cominciato a cambiare me stesso.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro ben scritto e molto originale nella struttura e nel contenuto. Non è solo un romanzo, incentrato sulla vicenda dolorosa dei due protagonisti e delle loro rispettive figlie, ma anche una raccolta di osservazioni, informazioni e aneddoti (sulle materie più diverse: storia, letteratura, matematica, ornitologia e altro) che, pur non essendo legati o strettamente legati ad essa, si inseriscono nella storia principale frammentandola in mille micro-capitoli. Bella l’idea di dare ai capitoli un numero crescente fino al 500 e poi decrescente dal 500 all’1 con al centro due capitoli gemelli in cui si riassume, in modo più dettagliato, la storia tragica delle piccole Smadar e Abir. Non ho dato cinque stelle perché alla lunga i capitoletti “fuori contesto” diventano veramente troppi e mettono alla prova la pazienza del lettore.
Un libro che personalmente non dimenticherò e che mi è piaciuto molto. «Era la prima volta che vedevo i palestinesi come esseri umani. Non solo come operai nelle strade, o caricature nei giornali, o come vaghe sagome, terroristi, oggetti, ma – come posso dirlo? – esseri umani, esseri umani, non posso credere di dire una cosa del genere, suona così sbagliata, ma fu una vera e propria rivelazione – sì, esseri umani che portano lo stesso fardello che porto io, gente che soffre esattamente come soffro io. Un’uguaglianza nel dolore. E, come dice Bassam, fuggiamo dal nostro dolore verso il nostro dolore. […] Certe persone hanno interesse nel mantenere il silenzio. Altre hanno interesse nel seminare odio basato sulla paura. La paura produce denaro, produce leggi, prende la terra, costruisce insediamenti, e la paura ama tenere tutti nel silenzio. E, ammettiamolo, in Israele in quanto a paura siamo molto bravi, la paura ci occupa. Ai nostri politici piace spaventarci. A noi piace spaventarci l’un l’altro. Usiamo la parola sicurezza per tappare la bocca al prossimo. Ma non si tratta di sicurezza, si tratta di occupare la vita di qualcun altro, la terra di qualcun altro, la mente di qualcun altro. Ha a che fare con il controllo. Che significa potere. E me ne sono reso conto, con la forza di un colpo d’ascia, che è vera, quest’idea di sostenere la verità contro il potere. Il potere, la verità la conosce già. Ma cerca di nasconderla. Perciò al potere ti devi opporre facendo sentire la tua voce. E così ho cominciato a capire che era nostro dovere cercare di comprendere quello che stava succedendo».
Ancora una volta Colum McCann scrive un libro potente, importante, emozionante, sublime e dagli incastri perfetti. La sua scrittura è sempre perfetta e tocca il cuore.
Recensioni
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Apeirogon
Questa è la storia del dolore di due padri: Rami, israeliano, e Bassam, palestinese. Ambientato in Israele, il romanzo racconta i punti di contatto dei due uomini, seppure così distanti, che si sono riconosciuti in una tragedia comune: la perdita delle figlie, uccise ciascuna dalla guerra dell’altro.
«Mentre l’orrore della guerra bussa di nuovo alle porte d’Europa, Colum McCann ci regala una speranza, mostrandoci che sotto le logiche della politica, e della geopolitica, si muovono persone, e sono tante, che al dolore della perdita, all’umiliazione della sconfitta, hanno deciso di contrapporre, dal basso, una coraggiosa, instancabile ricerca del dialogo.» - Angela Terzani Staude
Così la presidente di giuria, Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano Terzani, spiegò le motivazioni della vittoria di Apeirogon del Premio Terzani. Frammenti narrativi portano in luce brandelli di un conflitto che non trova soluzione. Ricordano le Mille e una notte di Sherazade, proprio perché sono tanti, infiniti come i lati del poligono chiamato apeirogon. Mille come i punti di vista da cui Rami e Bassam guardano una realtà che non può essere compresa se non da tanti lati.
Contro la tentazione della vendetta, l'odio, con pietà e compassione, Apeirogon è un romanzo capace di parlare di un presente tormentato, senza però perdere la speranza di un dialogo possibile.
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