Aperture all'immaginario. Tra archeologia africana e incertezze

di Giulio Calegari (Autore)

Quodlibet, 2017

Traendo frutto dalla sua lunga esperienza nel campo dell'archeologia africana, l'autore propone qui una nuova via metodologica all'interpretazione delle tracce materiali lasciate dalle più antiche culture. A essere ripensato, nei suoi metodi di lavoro ma soprattutto nel modo di guardare le testimonianze del passato, è proprio il mestiere dell'archeologo, nel suo confronto con le testimonianze "dimenticate" - dell'uomo preistorico, ma anche dell'uomo contemporaneo. È un approccio che tiene conto delle tracce "immateriali", più difficili da cogliere, ma inestimabili, pur nella loro fondamentale "incertezza", per chi ambisca a restituire una dimensione sensoriale più estesa alla ricostruzione del passato. Solo così è possibile ascoltare il racconto che anche i più modesti reperti - odorosi di fumo, di cibo e di terra - custodiscono, rivelando, al pari dell'arte, le tracce dell'"archeologia della bellezza" celata nell'immenso giacimento dell'umana quotidianità, anche in quella di un lontano passato senza memoria scritta. L'esperienza dell'invisibile e dei residui fantasmatici dell'uomo preistorico, inoltre, risulta di grande utilità materiale per l'antropologo, che può infatti riconoscere nel presente, in alcune abitudini e atteggiamenti - pratici quanto mentali - delle tribù del deserto, gli echi di un'antichità immemoriale.

• Autore: Giulio Calegari
• Editore: Quodlibet
• Collana: Biblioteca Passaré
• Anno edizione: 2017
• In commercio dal: 5 ottobre 2017
• Pagine: 153 p., ill. , Brossura
• EAN: 9788822901095