Il Sahel è una vasta fascia di transizione tra il deserto del Sahara e le savane sudanesi, che attraversa da ovest a est Senegal, Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad e Sudan. Il termine deriva dall’arabo sāhil, “sponda”, e indica il margine tra l’arido e il fertile, tra deserto e pascolo. È una delle regioni più vulnerabili al mondo, dove fragilità ambientale, crescita demografica e instabilità politica si intrecciano con una straordinaria ricchezza culturale e religiosa, eredità di secoli di scambi trans-sahariani.
Il cuore delle sfide del Sahel sta nell’equilibrio tra ambiente e società. Il clima, estremamente variabile, alimenta fenomeni di desertificazione e migrazione climatica, aggravati dal cambiamento climatico globale. Allo stesso tempo, la regione è un crocevia di popolazioni nomadi, agricoltori e comunità islamiche, ma anche un’area segnata da conflitti e insicurezza, dove si sovrappongono interessi locali e dinamiche internazionali.
La storia del Sahel è antica e complessa. In epoca medievale, imperi come Ghana, Mali e Songhai controllavano le rotte dell’oro e del sale, collegando l’Africa nera al Mediterraneo. L’epoca coloniale ne ridisegnò i confini, generando fragilità che persistono ancora oggi. Oggi il Sahel è al tempo stesso frontiera di crisi e laboratorio di resilienza, dove si sperimentano nuove forme di cooperazione ambientale e sviluppo sostenibile.