Il vino accompagna la storia dell’uomo da millenni, intrecciandosi con la cultura, la religione e l’agricoltura di ogni civiltà. Nato come frutto della fermentazione spontanea dell’uva, divenne presto simbolo di fecondità e comunione, legato ai culti di Dioniso (Bacco), divinità della vite e dell’ebbrezza rituale. Nelle culture del Mediterraneo antico, il vino rappresentava il legame tra natura e spirito, tra festa e sacralità, assumendo un ruolo centrale anche nella tradizione cristiana. Dalle prime vinificazioni del Vicino Oriente alle produzioni greco-romane, fino ai monasteri medievali, la storia del vino segue quella delle società umane, testimoniando la continuità tra lavoro, sapere e paesaggio.
La viticoltura contemporanea è il risultato di secoli di sperimentazione e di una crescente attenzione alla qualità, alla sostenibilità e al territorio. I saggi dedicati al vino oggi analizzano le pratiche dell’enologia moderna, il ruolo delle denominazioni di origine, le sfide del cambiamento climatico e la riscoperta dei vitigni autoctoni. Le opere più recenti esplorano anche la dimensione culturale e sociale del vino: dalla comunicazione del gusto alla formazione sensoriale, fino alla connessione tra vino, identità e paesaggio. Il vino diventa così un laboratorio per comprendere il rapporto tra innovazione tecnologica e tradizione agricola, tra globalizzazione e valorizzazione delle culture locali.
Studiare il vino significa osservare come un prodotto naturale si sia trasformato in un patrimonio culturale e scientifico, capace di unire discipline diverse: agronomia, storia, antropologia, economia e arte. Nei saggi dedicati a questo tema, il vino appare come un linguaggio comune che racconta l’evoluzione delle civiltà e delle forme di convivialità, ma anche come un terreno di confronto tra scienza e cultura materiale, dove il tempo, la terra e il sapere continuano a dialogare.