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L'armadio della vergogna - Franco Giustolisi - copertina
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L'armadio della vergogna
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L'armadio della vergogna - Franco Giustolisi - copertina
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Descrizione


Fra il 1943 e il 1945 decine di migliaia di civili furono vittime di 2273 stragi brutali compiute da nazisti e fascisti in tutto il paese. Nei mesi successivi alla Liberazione, molti dei colpevoli furono individuati e su di loro furono aperti procedimenti penali. Ma dal 1947 una mano ignota ha messo tutto a tacere. Dentro un armadio custodito nella Procura generale militare, 695 fascicoli sono rimasti sepolti per mezzo secolo. Dal 1994 la Procura militare ha riavviato i processi a carico dei pochi superstiti. L'autore, che ha portato alla luce l'esistenza dell'armadio della vergogna, ripercorre l'intera vicenda dell'insabbiamento e ricostruisce quelle stragi.
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Dettagli

2004
1 gennaio 2004
306 p., ill. , Rilegato
9788888389189

Valutazioni e recensioni

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Anna Maria Leone
Recensioni: 5/5

Come tutti quanti hanno letto il libro sono sconvolta, non perchè io non sia stata a conoscenza (diciamo che ne sono consapevole da quando ho avuto l'uso della ragione, soprattutto per merito dei miei genitori che non mi hanno mai nascosto nulla di quanto accadde in quegli anni) del livello di vergogna e di bestialità in cui può precipitare il cosiddetto "essere umano" (perchè, diciamocelo in tutta franchezza, persino i tedeschi e i fascisti credono di poter essere definiti "esseri umani" e ci vuole un bel coraggio, più o meno come quello che hanno dimostrato massacrando bambini e persone inermi!), ma perchè c'è qualcosa che non mi torna, nella ricostruzione delle motivazioni che hanno portato a nascondere le responsabilità, magari dentro un Armadio chiuso a chiave, sperando che nessuno mai le potesse riportare alla luce. Ciò che non mi torna è l'aver del tutto ignorato il ruolo che i cosiddetti italiani e italiane ebbero nell'immediato dopoguerra. Basta dire che sul Lago di Garda i tedeschi tornarono già dal 1947/48, per comprare ville e permettersi di fare i turisti come se nulla fosse accaduto. Gli italiani di allora, senza mostrare alcuna dignità o orgoglio di popolo (e quando mai!) si prostituirono letteralmente accogliendoli, servendo loro cappuccini caldi, difendendoli dagli italiani veri che, memori di quanto avvenuto soltanto poco tempo prima, volevano ricacciarli indietro e provavano un senso di vomito soltanto nel sentir pronunciare parole in quella lingua che non hanno mai più potuto accettare. Altro che Guerra Fredda, altro che politici spaventati dall'idea che l'italica gente avrebbe potuto tornare a rivangare il passato impedendo così il ristabilirsi di una sana e serena convivenza tra i popoli. Ma finiamola....L'Armadio della Vergogna è stato l'estremo tentativo di nascondere insieme ai nomi dei responsabili delle stragi, le colpe degli italiani e lo ripeto: soprattutto di quelli che si sono prostituiti per un cappuccino!

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Paraguay
Recensioni: 5/5

X Monica: condivido in toto quello che hai scritto: come non potrei! Prendendo in esame la parte finale del tiuo intervento ti dico..."è la storia bellezza!!!!". Si è proprio così e non credere che non dormano sonni tranquilli, anzi dormono meglio di noi che continuiamo a roderci dentro per delle atrocità che col passare degli anni sarà sempre più difficile tramandarle alle generazioni future (i nostri figli!). Comunque complimenti.

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monica
Recensioni: 4/5

Un armadio con un contenuto vergognoso, seicento fascicoli riguardanti eccidi perpetrati dai nazi-fascisti in Italia a danno degli italiani. Per cinquanta anni nascose i nome dei colpevoli i luoghi dei massacri e i nomi delle vittime, e il perche' fu tutto insabbiato non e' ancora chiaro, ma ora che 'e stato aperto racconta una delle pagine piu' buie della nostra storia, pagine indimenticabili. Paesi saccheggiati bruciati e gli abitanti trucidati fucilati o bruciati vivi o squartati con spade o bombe. Si impalavano donne i bambini venivano usati come tiro a segno, stragi pefettamente ornganizzate. Strage di Marzabotto, delle Fosse Ardeatine, di Cefalonia e tante ancora. Emergono nomi come Kappler Meier Priebke, quanti di loro la fecero franca? Ora si riaprono i casi ma dopo tanto tempo i colpevoli sono morti cosi' come i testimoni quindi caso chiuso e si archivia. Vergognoso armadio, vergognoso il tuo contenuto ma chi lo chiuse a chiave puo' dormire sonni tranquilli pensando alle vittime che non ebbero giustizia, pensando agli assassini che vissero felicemente le loro vite dopo aver tolto la vita a centinaia di innocenti?

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Voce della critica

Sarà una commissione parlamentare d'inchiesta a stabilire chi sia stato politicamente responsabile della decisione di lasciare impuniti i crimini di guerra commessi ai danni dei cittadini italiani. Le cause delle manovre di insabbiamento messe in atto dalla Procura militare generale, come ha riconosciuto lo stesso Consiglio della magistratura militare, furono infatti essenzialmente politiche. Innanzitutto, e inizialmente, sottrarre migliaia di criminali di guerra italiani ai processi che, se estradati, li attendevano nei diversi paesi occupati dall'Italia fascista, contribuendo così alla rimozione dalla memoria degli italiani del ruolo di aggressore avuto dall'Italia nel conflitto. Quindi non infastidire con il ricordo dei crimini tedeschi il riarmo della Germania democratica all'interno dell'alleanza atlantica. È impossibile stabilire precisamente, stando alla documentazione disponibile, quando la ragion di stato ebbe il sopravvento sul desiderio di giustizia, inducendo la magistratura militare a occultare la documentazione raccolta sui crimini tedeschi nell'ormai celebre "armadio della vergogna", la cui vicenda è ricostruita da Giustolisi nella prima parte di questo libro. 695 fascicoli che, spesso accompagnati dalle generalità dei presunti colpevoli, e raccogliendo le testimonianze dei sopravvissuti; nonché gli interrogatori svolti dalle autorità militari alleate, avrebbero permesso nel 1947, quando cioè avrebbero dovuto essere inoltrate alle procure militari competenti, di fare giustizia di 2273 episodi, fra violenze, stragi e omicidi compiuti dalle truppe di occupazione tedesca, in molti casi con l'attiva complicità di quelle repubblichine. Il rinvenimento di quelle carte nel 1994, che vengono, pur senza pretesa di esaustività, analizzate con dovizia nella seconda parte del libro, ha oggi permesso di avviare, pur tra mille difficoltà, nuove indagini e in alcuni casi di celebrare finalmente i processi.

Cesare Panizza

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Conosci l'autore

Franco Giustolisi

Franco Giustolisi, giornalista, è stato inviato speciale per Il Giorno, per la Rai (Tv7) e per L'espresso. Grazie al lavoro d'inchiesta confluito in questo libro, nel 2001 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Stazzema. 

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