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Ai due sistemi formativi, cattolico e riformato, che si confrontarono in un'area di frontiera dell'Europa, l'Alsazia, dal XVI alla prima metà del XVII secolo, è rivolta la ricerca di Negruzzo. L'ambito cronologico non esclude peraltro l'attenzione alle istituzioni del periodo precedente e agli sviluppi del confronto interreligioso nel secolo dei Lumi. La cornice concettuale che inquadra l'originale e impegnativa indagine pone in rilievo l'Alsazia come "stato culturale", un'espressione che dà conto della peculiarità di uno spazio attraversato da una doppia appartenenza, al contempo linguistica (francese e tedesco), religiosa (cattolica e riformata), politica (Francia e impero). L'autrice ripercorre le due anime alla luce degli apparati educativi che si instaurarono e si confrontarono in quel mondo duplice, studiando le regole, le pratiche, le forme dell'istruzione e privilegiando le realtà di eccellenza, da una parte il Gymnasium riformato di Johann Sturm e dall'altra i collegi della Compagnia di Gesù, autentica protagonista delle politiche culturali e sociali attuate dai cattolici. Negruzzo è infatti mossa dalla convinzione, confermata dalle fonti, che si confrontino modelli educativi in fondo equivalenti, così da legittimare l'uso del termine "armonia" contenuto nel titolo. La parola armonia (o simmetria) serve a focalizzare due aspetti di uno stesso tentativo di educare religiosamente, restituendo centralità all'insegnamento dopo la frattura religiosa. Anzi, è la stessa la frattura religiosa a intensificare l'attenzione e le cure nei confronti dei metodi e dei contenuti preposti alla formazione. Si instaura quindi in Alsazia una particolare convivenza che non pare compromessa dalle politiche di aspro confessionalismo e neppure dai cambiamenti politici derivanti dall'acquisizione francese di quella regione.
Dino Carpanetto
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