Double Vinyl + CD Box Set Edition
I primi due album della Fire! Orchestra, 'Exit' (2013) ed 'Enter' (2014), sono stati registrati con un ensemble di 28 elementi, 'Ritual’ (2016) invece ha visto l’orchestra ridursi a "soli" 21 musicisti e il nuovo 'Arrival' ad una più "snella" formazione a 14, con il trio guida sempre composto da Mats Gustafsson, Johan Berthling e Andreas Werliin, oltre alle due cantanti Mariam Wallentin e Sofia Jernberg, come uniche costanti presenti sin dal primo disco. Oltre ad una orchestra ridotta rispetto al passato l’unica differenza con i precedenti lavori a firma Fire! Orchestra è l’introduzione di un quartetto d’archi. Il nuovo album è stato prodotto dal batterista Andreas Werliin e raramente abbiamo sentito un lavoro di produzione così dettagliato, caldo e dinamico per una così complicata combinazione di strumenti e musicisti.
'Arrival' è un album differente dal solito, soprattutto dal passato della Fire! Orchestra. Nel disco hanno trovato spazio anche due cover: 'Blue Crystal Fire' del celebre Robbie Bash e 'At Last I Am Free', nota per la sua versione di Robert Wyatt, ma scritta da Bernard Edwards e Nile Rogers degli Chic.
Il resto delle composizioni sono accreditate a Berthling, Gustafsson, Werliin e Wallentin, ed è importante ricordare che i membri dell’orchestra stavolta hanno contribuito al processo di stesura e scrittura della musica dell'intero album.
'Arrival' è luce e ombra, gioia e dolore, struttura e improvvisazione di un ensemble di eccellenti musicisti. Con il nuovo album la Fire! Orchestra ha raggiunto un livello superiore, sia all’interno del catalogo della rinomata Rune Grammofon che all’interno della scena Jazz scandinava.
"Con le voci di Miriam Wallentin e Sofia Jernberg mai così valorizzate, determinanti nelle due cover: una Blue Crystal Fire (Robbie Basho) sontuosa e malinconica e una At Last I Am Free (Chic) che non fa rimpiangere l'irraggiungibile lettura di Robert Wyatt."
(Rumore Giugno, voto 8)
"L'introduzione di una sezione d'archi è la novità più rilevante e contribuisce quindi a fissare immediatamente in apertura il mood generale dell'album con l'accorato Soul-Jazz orchestrale da mistiscimo Black poi ripetutamente insistito e doppiato con una splendida versione /visione di Blue Crystal Fire di Robbie Basho."
(Blow Up Giugno, voto 8)
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