Io sono Bertha. Prima regina di Francia

Una lettura piacevole, originale l'idea di far raccontare la storia ad un uomo del nostro tempo da parte della stessa Bertha, o del suo fantasma. Ne esce il ritratto di una donna volitiva, che sa ciò che vuole e fa in modo di ottenerlo. Chissà, magari è stata davvero così. Non lo sapremo mai, dato che la storia, a parte qualche eccezione, da risalto agli uomini e tiene le donne sullo sfondo, ma possiamo scegliere di immaginarla come l'ha descritta l'autore.

Nonostante gli svariati errori di sintassi la lettura è nell'insieme scorrevole tuttavia, spesso e volentieri, si ha l'impressione che sia stato scritto da un ragazzino delle scuole medie. Trovo l'idea di scrivere un libro sulla prima regina di Francia molto bella ed interessante ma, sebbene la trama non sia particolarmente brutta nell'insieme, credo sia stata mal sviluppata.

Il romanzo non è altro che una bella digressione storica dell'ascesa dei Carolingi, dalla detronizzazione dell'ultimo re Merovingio, fino all'inizio dell'avventura di Carlo Magno. L'originalità è la visione dal punto femminile, di una donna di potere, rappresentata forse troppo emancipata, sicuramente molto volitiva, ma fuori dal suo tempo. La figura del re Pipino non ne esce molto bene. Nel volume manca una pagina, pagine 45 e 46, grave difetto qualitativo. Per il resto la lettura è piacevole.