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Anno edizione: 2021
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Uno dei migliori esempi di «mistero della camera chiusa».
Quello di Duchlan è il classico castello tetro e minaccioso delle Highlands scozzesi. Una notte vi viene ritrovata uccisa Mary Gregor, sorella del Laird di Duchlan, un membro della piccola nobiltà locale. La donna è stata pugnalata a morte nella sua camera da letto, ma la stanza è chiusa dall'interno e le finestre sono sbarrate. Unico minuscolo indizio sulla scena del delitto è una scaglia di pesce d'argento rinvenuta sul cadavere. L'ispettore Dundas viene inviato a Duchlan per indagare sul caso. La famiglia Gregor e la servitù sono fin troppo premurosi nel fornire di Mary il ritratto di una donna gentile e caritatevole. L'ispettore tuttavia scopre ben presto una verità più complessa, mentre la figura spietata della defunta continua a gravare sulla magione anche dopo la sua morte. Presto si verificano altri omicidi, impossibili da spiegare quanto il primo, e l'atmosfera si fa sempre più cupa. La gente del posto, in accordo con le superstizioni locali, dà la colpa alle creature che sarebbero solite emergere dalle acque profonde nei pressi del castello. Fortunatamente per l'ispettore Dundas giunge in suo aiuto il geniale dottor Eustace Hailey, detective dilettante, che riuscirà a trovare una soluzione più logica al diabolico complotto. Uno dei più famosi «misteri della camera chiusa» della narrativa poliziesca.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Molto al di sotto delle mie aspettattive, questo romanzo prova a decollare più o meno a metà, purtroppo - a parer mio - senza riuscirci appieno. Non ci sono mai grossi sviluppi e tutto ruota intorno ai sentimenti dei pochi protagonisti, ripetutamente analizzati in un'indagine avvolta su se stessa e decisamente claustrofobica, come del resto sono gli stessi delitti, compiuti a porte chiuse. Mentre l'identità dell'assassino è prevedibile, le modalità degli omicidi sono poco plausibili.
Apprezzo tantissimo iniziative editoriali come questa, che consentono anche al lettore del XXI secolo la riscoperta di romanzi indubbiamente minori dell'età d'oro del giallo, ma comunque molto piacevoli da leggere. Questo non fa eccezione: non siamo certo ai livelli di Agatha Christie, John Dickson Carr, Ellery Queen o dei grandi autori degli anni 20-50, ma si fa leggere con piacere. L'ambientazione scozzese, con i suoi paesaggi, il castello da tradizione gotica e le annesse superstizioni, sono ben delineate, i personaggi dell'intreccio (vittima in primis) anche, paradossalmente quello che emerge meno è il detective dilettante, ma non è per forza un male. La scrittura è molto lineare, rendendo la lettura molto scorrevole, tant'è che l'ho divorato in due giorni scarsi. La nota carente sta nello scioglimento: se il colpevole (non spoilero) è coerente con gli indizi disseminati nel corso del romanzo, la modalità mi è parsa un tantino forzata. Comunque altamente raccomandato!
Pubblicato per la prima volta nel 1931 e riscoperto da Vallardi Editore, “L'assassinio di lady Gregor. Un mistero scozzese” ci trasporta nelle Highland scozzesi e più precisamente a Duchlan Castle, antica dimora in rovina. Qui, in una notte silenziosa, Mary Gregor, sorella del Laird locale, viene barbaramente uccisa da una pugnalata fatale. La soluzione del caso però non è certo vicina, la camera da letto risulta chiusa dall’interno, porte e finestre sono sprangate e l’unico indizio è una piccola scagli di aringa rinvenuta nella ferita. Apparentemente senza nemici, Mary Gregor conduceva una vita irreprensibile, un’esistenza dedicata alle esigenze della famiglia e dei più poveri. Ad investigare sul caso, insieme alla polizia, arriva anche Eustace Hailey, detective dilettante e appassionato di criminologia. Tra antiche superstizioni, segreti inconfessabili e nuovi omicidi efferati, il detective dovrà valutare le dichiarazioni dei sospettati e riportare alla ragione gli abitanti del castello che, colpiti e angosciati dai tragici avvenimenti, temono un mostro marino del Loch, una forza soprannaturale e maligna. Con una stile scorrevole e piacevole, Anthony Wynne ci regala un giallo ben congegnato, uno dei più famosi “misteri della camera chiusa” della narrativa poliziesca.
Recensioni
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