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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2009
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Prima traduzione italiana della seconda edizione di un volume pubblicato la prima volta nel 1964, il libro di John Stoye offre un "resoconto completo", per dirla con l'autore, dell'assedio turco di Vienna, capitale del Sacro romano impero, tra il luglio e il settembre del 1683. In effetti, Stoye ricostruisce in dettaglio le origini dell'attacco, le strategie difensive da parte dell'imperatore Leopoldo I d'Asburgo (che fra l'altro abbandonò la città per rifugiarsi a Linz) e quelle offensive del gran visir Kara Mustafa, alla guida delle truppe turche; si sofferma inoltre sui fattori della vittoria asburgica (il gran visir avrebbe sottovalutato le forze della difesa) e sulle sue conseguenze (in particolare, lo spostamento verso i Balcani della politica degli Asburgo). Terminato a settembre con la vittoria dell'esercito cristiano anche grazie al coinvolgimento dei polacchi, l'episodio, più in generale, è passato alla storia come l'ultimo attacco sferrato dai turchi alla cristianità (il primo assedio di Vienna, a opera di Solimano il Magnifico, risale al 1529). Alla sconfitta di Kara Mustafa (e dell'allora sultano Mehmet IV) seguì infatti la fine dell'espansionismo turco e l'avvio della crisi dell'impero ottomano. Resta il fatto che Vienna doveva guardarsi non soltanto dall'esercito turco: altrettanto, se non più temibile, appariva un concorrente interno, ossia Luigi XIV, sovrano di Francia, artefice di una politica di conquista e grande nemico degli Asburgo. Della vicenda prevale una lettura attenta alla dimensione militare, diplomatica e politica, mentre si tralasciano gli aspetti economici, sociali, ma anche culturali del conflitto. E l'attenzione minuziosa agli eventi quotidiani sovrasta ogni tentativo di interpretare fatti e problemi.
Patrizia Delpiano
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