In 4ø (cm. 38,5 x 27); pagg. XXVIII, 282 - (2), 356; con ritratti di Attone e di Vittorio Amedeo di Savoia disegnatoi e incisi da Luigi Betti di Firenze, 3 tavole (2 delle quali ripiegate) con e riproduzione di antichi manoscritti; due frontespizi in rosso e in nero con incisione ("l'elaborato simbolismo dell'incisione che l'adorna Š allusivo anche del nome del Panialis, che lo adotter… come marca tipografica in molte su incisioni" Ordano "Le tipografie di Vercdelli", 151) e altri fregi tipografici; ottima mezza pelle primo '800 con titoli e fregi oro al dorso. Qualche parte lievemente scurita, ma si tratta di un esemplare molto fresco e bello. VG. ** Lo "Attone" del Panialis Š considerato la pi— bella edizione vercellese, ma io lo ricordo, fin dal primo che ebbi la fortuna di avere tra le mani, come un libro che profuma. Ed anche questo esemplare, forse pi— di tanti altri, fresco come Š, ha quel magnifico odore di carta settecentesca che incanta! Edizione originale, monumentale: "Se il Panialis non fosse stato ricco -commenta il De Gregory- sarebbe andato in rovina, per avere a sue spese fatta quest'opera dipendiosa". Era infatti un'edizione costosa e di carattere erudito, motivi che -commenta Ordano- "ne limitarono certamente la vendita". Il Gorini (Settecento, 101) non ha dubbi "Questa edizione, citata anche dal Brunet, Š la pi— importante che sia uscita in ogni secolo dalle stamperie vercellesi". Il Bruzza, lodando Monsignor Carlo Buronzo Del-Signore, che ne promosse la pubblicazione, ci offre anche indicazioni su alcuni dei contenuti di questa raccolta completa degli scritti di Attone: "... mostra coi capitolari di questo grandissimo Vescovo, qual fosse la disciplina del clero, come rimettesse in fiore l'istituto de' Canonici, come provvedesse all'ammaestramento del popolo ordinando che i sacerdoti nei borghi e nei villaggi tenessero scuola..." Attone (881 - 965) fu Vescovo di Vercelli dal 924 al 960.
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