Attraverso la vita

Bellissima autobiografia di un imprenditore che si è fatto da sé. Sospinto dalle fede, a tratti mistica ma il più delle volte interessata, ci guida nell'Italia del boom economico con uno sguardo furbo e malizioso sui difetti di una borghesia corrotta e ipocrita. Grazie alla sua infinita bontà, promette e accumula, giudica e assolve, alza gli occhi al cielo e mette le mani nelle tasche del fato sprovveduto e credulone. Una maschera positiva di quel fenomeno tutto italiano del sordismo, del chiagni e fotti che sa di essere dalla parte giusta della storia. E allora perché capitano coraggioso? Perché ci vuole coraggio a vivere contro corrente, sempre pronto a dare e mai a ricevere. Una prosa fluida, scritta con garbo e con stile vagamente futurista (direi quasi d'annunziano)

Si ride molto nella prima parte, dove il nostro eroe narra le gesta di lui piccolo Gianburrasca. L'età adulta trasforma il bimbo giudizioso in un uomo forte e intraprendente, che non ha paura di affrontare rischi e difficoltà. La terza parte, l'inevitabile declino, ci presenta un uomo maturo, conscio della propria superiorità ma, al tempo stesso, deluso dalle nuove generazioni. A qualcuno potrà sembrare un vecchio anaffettivo e concentrato solo sul proprio ego, ma non è così: il suo urlo di dolore si alza forte e deciso contro i guasti del mondo disumano e offre il suo cuore a disposizione di un cambiamento che, forse, non avverrà mai.

Libro sincero e amaro. Come nella canzone di Celentano, l'ultimo degli artigiani alza forte il suo grido di dolore per un mondo perduto e corrotto. Paladino dell'onestà e della giustizia, vive in perenne lotta contro il male, sostenuto da una fede mistica e contagiosa