Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 7 liste dei desideri
Il banchiere
Disponibilità immediata
7,00 €
7,00 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Serendipity
7,00 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
ibs
13,30 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
13,30 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Serendipity
7,00 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Chiudi
Il banchiere - Régis Jauffret - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
banchiere

Dettagli

2011
1 gennaio 2011
200 p., Brossura
9788862941976

Valutazioni e recensioni

3/5
Recensioni: 3/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(0)
3
(1)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Marcella
Recensioni: 3/5

Un libro di poche pagine ma molto intenso. Il racconto di questo episodio di cronaca realmente accaduto è stato scritto molto bene. Ho apprezzato i passaggi tra passato e presente e la freddezza di Lei è un qualcosa di quasi innaturale mentre racconta tutto quello che è successo.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

3/5
Recensioni: 3/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(0)
4
(0)
3
(1)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

Quasi sconosciuto in Italia, lo scrittore marsigliese Régis Jauffret (classe 1955) è da tempo considerato una delle voci più significative della narrativa francese contemporanea. La sua opera comprende più di venti titoli, tra i quali, per ricordare solo i più recenti, Autobiographie (2005), Microfictions (2007), Lacrimosa (2008), tutti editi Gallimard. Ai quali si è aggiunto l'anno scorso un nuovo romanzo, Sévère, ora tradotto in italiano da Barbès con il titolo Il banchiere. Il libro ha suscitato grande clamore al di là delle Alpi perché la vicenda narrata si ispira non troppo nascostamente a un recente e scottante episodio di cronaca: la morte del ricco banchiere Edouard Stern, ucciso dalla giovane amante al termine di un gioco erotico. Tant'è che i familiari di Stern, considerando infamante il contenuto del romanzo, hanno intentato un causa contro Jauffret chiedendo che siano distrutte tutte le copie del libro e che siano bloccate le riprese del film che Hélène Fillierès ne sta traendo (il ruolo dell'amante di Stern è stato affidato nientemeno che a Laetitia Casta). Ciò ha suscitato l'immediata reazione di un nutrito gruppo di intellettuali e scrittori, tra cui Frédéric Beigbeder, Michel Houellebecq, Bernard-Henri Lévy, Jonathan Littell e Philippe Sollers, i quali hanno firmato un appello in favore di Jauffret, giudicando un'eventuale sentenza a lui sfavorevole "un atto di censura vero e proprio che rovinerebbe l'opera di un autore (…) e che ricorderebbe il tempo in cui si volevano bruciare – per non parlare che dei più grandi – i libri di Jean Genet o di Pierre Guyotat".
Siamo quindi di fonte a un romanzo controverso, destinato a suscitare ancora molte discussioni. Tuttavia, per valutarlo adeguatamente, occorre forse liberarlo dall'alone di scandalo che lo circonda, e concentrassi sui suoi intrinseci contenuti letterari. Jauffret non è infatti uno dei tanti narratori che cercano lo scandalo a tutti i costi, traendo spunto, com'è ormai di moda (in Francia come in Italia), da eclatanti vicende di cronaca così da supplire allo scarso valore intrinseco della propria opera con il clamore da essa provocato; ma è uno scrittore autentico, che ha le spalle un percorso letterario di tutto rispetto (si pensi, oltre ai titoli già citati, all'importante romanzo Univers univers, caratterizzato da una struttura assai complessa, che rinvia a Perec, uno dei principali modelli di Jauffret). Lo stile di Jauffret – come si può vedere anche nell'eccellente traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Maria Laura Vanorio – è caratterizzato da un linguaggio estremamente disadorno, da una sintassi sincopata e nervosa, con una netta prevalenza della paratassi sull'ipotassi.
Vale la pena citare per esteso almeno l'incipit del romanzo, che è anche un efficace condensato del plot narrativo: "L'ho incontrato una sera di primavera. Sono diventata la sua amante. La tuta di latex che indossava il giorno della sua morte gliel'ho comprata io. Sono stata la sua segretaria sessuale. È lui che mi ha iniziato all'uso delle armi. Mi ha regalato una pistola. Gli ho estorto un milione di dollari. Lui me l'ha ripreso. L'ho ammazzato piantandogli una pallottola in mezzo alla fronte. È caduto dalla sedia su cui l'avevo legato. Respirava ancora. Gli ho dato il colpo di grazia. Sono andata a farmi una doccia. Ho raccolto i bossoli. Li ho messi nella borsa insieme alla pistola. Uscendo ho sbattuto la porta". Chi parla è la protagonista-narratrice, una giovane pittrice di scarso talento ma dal fascino irresistibile, che racconta come ha ucciso il suo amante, il facoltoso banchiere nel quale si riconosce una proiezione romanzesca di Stern. Il pensiero della donna è trasmesso da Jauffret nella forma più diretta e immediata, senza nessun tipo di diaframma. La storia è riferita in forma assolutamente non lineare, attraverso un intermittente flusso di coscienza. Ci sono almeno quattro piani narrativi: il presente (il resoconto in presa diretta delle mosse dell'omicida, che, subito dopo aver sparato all'amante, decide di imbarcarsi su un aereo per Sidney), il passato prossimo (la rievocazione delle circostanze dell'omicidio), il passato meno prossimo (la storia di come i due amanti si sono conosciuti e hanno iniziato il loro rapporto sado-masochistico) e il passato remoto (il ricordo dei traumi infantili subiti dalla donna).
Tra flash-back e flash-forward si dipana il resoconto del torbido rapporto tra i due amanti, che passa attraverso le più svariate perversioni sessuali: all'inizio si ha l'impressione che il dominatore sia il banchiere, ma ben presto si capisce che è del tutto impossibile distinguere la vittima dal carnefice. Sebbene talora si incontrino situazioni un po' stereotipate o prevedibili, la potenza narrativa del testo rimane quasi sempre costante, sottraendosi a ogni banale psicologismo o moralismo metaletterario. E proprio in questo tono radicalmente anti-postmoderno risiede il marchio più peculiare della scrittura di Jauffret.
Raoul Bruni

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Régis Jauffret

Régis Jauffret nasce a Marsiglia nel 1955. Debutta come scrittore nel 1985 con Seule au milieu d’elle. Il primo successo arriva nel 1998 con Histoire d’amour. Nel 2003, con Univers, univers, che si aggiudica il Prix Décembre, e più ancora dopo il 2005, con Asiles de fous, che vince il Prix Fémina, Jauffret diventa una delle voci più importanti della letteratura francese contemporeanea. Tra i suoi numerosi libri, ricordiamo Microfictions (2007), Lacrimosa (2008), Claustria (2012), La ballade de Rikers Island (2014), Dark Paris Blues (Clichy, 2016), Cannibali (Finalista al Prix Goncourt 2016, edito in Italia da Clichy nel 2017), Microfictions (2019, Prix Goncourt del racconto) e Il banchiere (Clichy, 2018).

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore