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La Cia. La Casa Bianca. Pablo Escobar. Solo un uomo ha lavorato per tutti e tre
Barry Seal, un imbroglione inaspettatamente reclutato dalla Cia, mise a segno una delle più grandi operazioni segrete della storia degli USA
Corriere della droga. Informatore della polizia. Traditore. Patriota. Uno dei più ricchi statunitensi negli anni Ottanta. Il pilota TWA Barry Seal, per la sua diabolica spavalderia e il gusto per la bella vita, è l'eroe della piccola e noiosa cittadina del sud in cui vive. Con grande sorpresa di sua moglie Lucy, questo affascinante imprenditore passa dall'essere un pilota TWA a essere inaspettatamente reclutato dalla Cia per una delle più grandi operazioni segrete e rivelarsi una figura chiave di uno dei maggiori scandali della storia degli USA.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il film muove da fatti realmente accaduti. Visione piacevole, ben diretto e interpretato.
Il film che vede alla regia Doug Liman, già abituato a dirigere sul set Tom Cruise, con il quale aveva realizzato il film "Edge of Tomorrow - Senza Domani", racconta la storia vera di Barry Seal, che da ex pilota di un'importante compagnia aerea americana, diventa un contrabbandiere di armi e droga, finanche un collaboratore della CIA. Seal è un tipo dinamico che sa sempre cosa fare e come districarsi in maniera rocambolesca dalle situazioni spiacevoli in cui viene a trovarsi. Tuttavia è un personaggio passivo di cui i cartelli e la CIA si servono per i loro scopi. Ma Barry ne è ben felice, dato che è un uomo sedotto dal puro guadagno economico. Tanto da non rendersi realmente conto di quelli che sono i reali pericoli cui va incontro lui e la sua famiglia. Film dinamico, frenetico e talvolta scanzonato nonostante i temi trattati.
deludente, sceneggiatura troppo debole anche se confezionata bene. Diverte vederlo ma nulla più!
Recensioni
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Cruise mattatore nella rivisitazione semiseria di una pagina nera della democrazia americana
Trama
1979. Jimmy Carter sciocca la nazione con il suo discorso sulla "crisi di fiducia", mentre il popolo si prepara a votare Reagan. Barry Seal, pilota di aerei di linea che arrotonda con il contrabbando, viene contattato dalla CIA per spiare le attività dei guerriglieri sandinisti in Nicaragua. Sarà l'inizio di una serie di opportunità, sempre meno lecite e sempre più rischiose.
Tom Cruise incontra Pablo Escobar in Barry Seal
I meravigliosi anni ottanta. La musica, le giacche con le spalline, l’edonismo reaganiano, gli yuppies e la loro dieta dei campioni: cocaina. Ne scriveva, con cognizione di causa, Bret Easton Ellis. Ma psicotici americani a parte, la valanga di neve che si riversò sugli Stati Uniti in quel decennio fu tale da costringere il presidente Reagan e la sua First Lady ad annunciare alla nazione che il problema non era più tollerabile: la Casa Bianca avrebbe fatto qualcosa.
Cosa e come ve lo racconta Barry Seal, ex pilota di linea che la CIA reclutò per consegnare armi ai Contras, i guerriglieri nicaraguensi che combattevano il regime comunista sandinista. Seal, uomo d’affari, per arrotondare aveva trovato un accordo con un agricoltore colombiano, Pablo Escobar, per trasportare il suo prodotto, già opportunamente raffinato, in territorio yankee. Il gioco di Barry, però, non finì bene.
Il film è una versione romanzata della realtà, ma come spesso avviene nel cinema a stelle e strisce, la spettacolarizzazione, grazie anche a un ottimo Tom Cruise, aiuta. Soprattutto a ripercorrere un importante pezzo di Storia tornato ultimamente di moda, dalla serie Netflix Narcos, ai due film su Pablo Escobar nel giro di un anno. Doug Liman (The Bourne Identity, Edge of Tomorrow), da solido regista qual è, preferisce raccontare in chiave di commedia, intuendo che è impossibile non scorgere una grottesca assurdità nella drammaticità della vicenda. Il sogno americano andava alimentato: anche con due strisce di spintarella.
Recensione di Alessandro De Simone
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