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Libro scorrevole e divertente, ottimo a chi vuole dare un primo sguardo al mondo dei Dangibon giapponesi. Utilissime le note a fine libro a chi non è espertissimo di cultura giapponese. Lo consiglio, capolavoro di Hiraga Genna e come l'ha definito il mio ragazzo "la versione giapponese dei Viaggi di Gulliver"
Un fantastico viaggio intrapreso da Asanoshin grazie al ventaglio magico, attraverso terre lontane, abitate da strani personaggi...per finire in una terra abitata da sole donne.... L'autore vuole così con ironia dire la sua......
Recensioni
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(scheda pubblicata per l'edizione del 1990)
scheda di Tomasi, D., L'Indice 1991, n. 1
Notevole figura di scienziato, inventore, artista, scrittore e fustigatore di costumi sociali, Gennai è uno dei personaggi più popolari della cultura di "Edo" (l'attuale Tokyo) del periodo "Tokugawa" (1603-1867). L'immaginario viaggio del suo "Shidoken", un ex monaco realmente vissuto che diverrà poi celebre per i suoi burleschi sermoni tenuti davanti al tempio di "Asakusa", si snoda prima lungo i quartieri del piacere di tutto il Giappone e poi in terre lontane come quelle dei giganti, dei nani, dei lunghebraccia, dei gambalunga, dei pettiforati, sino all'Isola delle donne. Si tratta di un itinerario attraverso cui l'autore sfoga il proprio rancore nei confronti di atteggiamenti e costumi all'epoca dominanti. I suoi bersagli preferiti sono il pregiudizio, la sudditanza culturale nei confronti della Cina, i finti pensatori confuciani "flatulenti, puzzoni, petomani", i monaci "che si curano più che altro dell'apparenza", i proprietari terrieri dal glorioso passato militare svenduto per quattro soldi ai mercanti, gli intellettuali "che appena scorgono un libro, sono presi dalle vertigini, non riescono a stare seduti e non trovano mai un istante per studiare", e infine le arti d'intrattenimento come la cerimonia del tè, l'ikebana e il tiro con l'arco. Ma ciò che più sorprende è lo stile rabelaisiano di Gennai, il suo giocare con le parole, o meglio con gli ideogrammi, proponendo combinazioni insolite che, attraverso le diverse possibilità di lettura e di significato, proprie dei segni della scrittura giapponese, danno vita a molteplici livelli di lettura in cui il sacro si mischia col profano e a emergere vincitore è il tono sarcastico, irriverente e profanatore della prosa di Gennai. Indispensabile così l'ampio e curato apparato delle note, che aiuta il lettore a muoversi nel labirinto dell'ambigua e spesso intraducibile scrittura di questa singolare personalità.
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