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La bibbia di Satana - Anton S. Lavey - copertina
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La bibbia di Satana
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Descrizione


"Questo libro è stato scritto perché, salvo pochissime eccezioni, ogni losco 'segreto' e ogni 'grande lavoro' riguardo la magia, altro non sono che frodi": ecco come inizia quest'opera pubblicata per la prima volta in America nel 1969 e finalmente arrivata alla prima traduzione in Italia. "La Bibbia Satanica" è un libro estremamente controverso, osteggiato, addirittura temuto, eppure nel corso di quasi quattro decenni attorno a poco più di 200 pagine si è costruito un vero e proprio culto fatto di commenti, interpretazioni e addirittura traduzioni amatoriali. La religione che questa bibbia si propone di fondare è il culto dell'uomo come "unico dio" e quindi il libro va letto per interpretare da un'angolazione insolita l'individualismo imperante al giorno d'oggi: il Diavolo diventa allora simbolo di ribellione assoluta, antimoralismo, edonismo, nonché modello per la ricerca della ricchezza e soprattutto del piacere personale.
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Dettagli

2013
Tascabile
30 novembre 2013
253 p., Brossura
9788865831700

Valutazioni e recensioni

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alex
Recensioni: 5/5
satanismo e cattivi maestri

In realtà il razionalismo e l'individualismo di queste idee era solo una copertura di riti satanici e delitti secondo la testimonianza di chi ne ebbe esperienza diretta. In modo velato le sue idee sono state veicolate dal cinema attraverso personaggi che furono ispirati da lui che a sua volta seguì le idee di Crowley che fece già prima altri proseliti nel cinema e nella musica come lui. Un cattivo maestro che con altri ha determinato il degrado sociale di oggi.

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Marlib
Recensioni: 4/5

Sono passati più di quaranta anni dalla pubblicazione di questo testo di A. Lavey e non si può misconoscerne la grande attualità e freschezza intelletuale che emana; certo alcuni passaggi risultano forse un pò vetusti e troppo strettamente correlati all'epoca in cui il libro è stato scritto ma la sostanza del messaggio rimane: il satanismo con la S maiuscola è ben altra cosa dalle depravazioni e mistificazioni che la società nel suo complesso (chiese costituite,politica,giornalismo da quattro soldi)ha declamato ai quattro venti. Lavey rivendica l'intellettualismo dell'essere satanisti lasciando volgarità e beceri comportamenti alle" bestie" asociali che travisano e strumentalizzano per fini personali il messaggio originario: Vivi qui ed ora gratificando te stesso e i tuoi desideri terreni nel rispetto comunque degli altri purchè non si frappongano nel raggiungimento di questo scopo. L'ipocrita buonismo delle religioni spirituali viene smascherato fino alla dichiarazione più diretta ed ironicamente forzata del Lavey pensiero: Se qualcuno ti colpisce su una guancia tu 'fracassagli' l'altra...

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riccardo boscolo
Recensioni: 3/5

A suo modo e nel suo genere questo libro può essere considerato un "classico" avendo posto le basi del satanismo contemporaneo. L'autore è il fondatore della Chiesa di Satana che ebbe buon seguito nella California degli anni Sessanta attirando nella sua orbita anche alcune star del jet set hollywoodiano. Lavey propone un satanismo molto razionale e assai poco metafisico, mondato dagli orpelli e dalle liturgie abitualmente al satanismo associate (ad ogni modo non del tutto, : in primis il merchandising comunque rende e poi Lavey era stato un membro dell'O.T.O dell'occultista inglese Aleister Crowley, con tutto il corredo di magia sessuale alla base del pensiero di Crowley). Il satanismo "secondo Lavey" è una sorta di estremo inno laicista all'individualismo, da anteporre a qualsiasi imposizione dogmatica/spirituale. Vista la piega individualista che la nostra società ha preso (e sempre più sta prendendo) è incredibile che le idee dell'autore non siano diventate di diffuso, pubblico e condiviso dominio: sicuramente il legame, almeno nominale, con Satana non ha certo giovato alla diffusione di quest'opera. Poi Lavey ha pagato il fio della sua stessa predicazione: così la sua chiesa si è scissa in molteplici sette scismatiche ovviamente critiche con la "casa madre" (annosa "problematica" del satanismo, del resto se ci si converte a un credo che propugna l'individualismo, è prevedibile e normale che si preferisca "costruire" una propria setta "sartorialmente" confezionata,piuttosto che accodarsi pedissequamente a quella creata da qualcun altro!). Così il "messaggio" di Lavey ha perso molta della sua potenziale incisività. Riccardo M. Boscolo

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