La ragazza con la bicicletta rossa

Malgrado l'ambientazione, e la drammaticità della storia, il romanzo è poco coinvolgente, lento e asettico. Non giova, a mio parere, l'uso indiscriminato del presente, dall'inizio alla fine, che trovo noioso e stilisticamente banale (se non si è il Mc Inerney di "Le mille luci di New York!).

Questa non è una storia vera ma gli avvenimenti storici raccontati sono realmente accaduti in Olanda durante il secondo conflitto mondiale. I Paesi Bassi furono invasi nel maggio del 1940 e circa 100.000 ebrei olandesi morirono durante l'Olocausto, praticamente i tre quarti dell'intera popolazione ebrea. L'autrice ha iniziato a concepire questo libro mentre faceva una vacanza ad Amsterdam, durante la quale ha potuto visitare diversi luoghi legati all'Olocausto. Numerose ed approfondite ricerche le hanno permesso di scrivere in maniera semplice ma estremamente coinvolgente una storia toccante, che ruota intorno a quelle decisioni che talvolta bisogna prendere d'impulso, senza pensare, spinti esclusivamente dal coraggio o dalla codardia. Una lettura molto bella che mette in luce gli atti di resistenza di chi ha avuto la forza di decidere di combattere l'orrore, rischiando ogni giorno la propria vita.

Bello.