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Anno edizione: 2020
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Le Black Holes è stata la mia prima vera e propria grapich novel e all’inizio ero spaventatissima perchè ci sono un sacco di libri di questo tipo che mi ispirano. Perciò volevo davvero che mi piacesse, ma avevo anche paura che non mi sarebbe piaciuto per nulla. E devo assolutamente ringraziare Oscar Vault per avermi mandato l’ebook in anteprima per poterlo recensire. All’inizio quindi non mi stava entusiasmando, proprio come temevo. Le due storie si intrecciano talmente bene che, per un attimo solo, è stato un difetto perchè mi hanno spiazzata. Con l’evolversi della storia però vediamo bene le due linee temporali evolversi e collidere tra loro, una racconta di Teresa, una ragazza del 1856, che è interessata a scrivere delle poesie che fanno rabbrividire piuttosto che al matrimonio, come vorrebbero i suoi genitori. Nel 2016 invece abbiamo un gruppo di tre ragazze, Cristina, Gloria e Laura, che hanno deciso di mettere su una band e non sanno che qualcosa che le lega a Teresa e alla sua storia. Mi è piaciuto molto il legame tra le due vicende, il perchè siano legate, ma mi ha portato anche a dire “voglio saperne di più”. Essendo la mia prima grapich novel non so quindi se è una caratteristica di tutte, ma la sua pecca è appunto la lunghezza, e continuo ad avere la sensazione che le vicende non abbiano avuto il giusto spazio. Mi ha lasciato insoddisfatta per ora ecco, e per questo motivo vorrei la copia cartacea, per poter sfogliare le pagine e cercare di legare di più con le vicende.
Le Black Holes è una graphic novel diversa. Esatto, diversa e punto. In un intreccio di colori suggestivi e figure sinuose, che catturano l’occhio e fanno girare la testa, si rincorrono le storie delle due protagoniste. Le loro storie si rincorrono e si scontrano in continuazione, tessendo un filo rosso che si srotola nel tempo e che le lega indissolubilmente l’una all’altra. Durante tutta la lettura mi sono sentita un po’ persa e un po’ intrappolata in mezzo alle stupefacenti sfumature delle tavole, continuamente in cerca del perché, del dove e del quando: solo dopo aver chiuso le pagine, ho riacquistato il mio senso dell’orientamento e sono stata capace di riallacciare i due capi del filo rosso. La cosa che ho preferito maggiormente è stata l’aura di fantastico e macabro che avvolge i disegni, un connubio che io ho sempre adorato. Anche la storia, nella sua perfetta ciclicità, ha saputo ritagliarsi un angolino del mio cuore. L’unica pecca è la lunghezza; con qualche tavola in più, l’autore avrebbe potuto scavare ancora più a fondo e conferire alla storia la scintilla mancante. Nel complesso, un lavoro artistico stupendo.
Grazie a Mondadori Oscar Vault ho potuto leggere in anteprima “Le Black Holes” di Borja Gonzáles, graphic novel uscita il 19 maggio, ma della quale riesco a scriverne qualcosa solo ora. Probabilmente l'autore stima molto la pittura di Rothko, già da come inizia sembrerebbe richiamarlo, e anche se così non fosse, fa evidentemente un uso del colore molto descrittivo e significativo. Tant'è che i personaggi non hanno molti dettagli, nessuno ha un volto ben definito, però cambiano vesti, variano colori e stilema del disegno anche in base al tempo e nelle situazioni: la variazione cromatica ha un valore narrativo quasi al pari dei dialoghi. Cromaticamente e cronologicamente non è decisamente una graphic novel lineare, tra una storia ambientata nel 1985 e un'altra linea temporale del 2016, riverberano degli echi e delle interferenze. Entrambe le linee storiche e le interferenze forse saranno più chiare con qualche altro sfoglio. Che può servire sia a capire meglio, sia a riguardare quelle tavole illustrate assolutamente prive di baloons, ma che sembrano piccoli quadri che immortalano un momento che va anche dl di là del tempo della storia. Pregevole prodotto.
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