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Una descrizione puntuale e ricca di informazioni su un evento cruciale della storia d'Italia, che mette in chiaro il malaffare del nostro paese. Narrazione a volte un po' confusionaria.
Il racconto del giudice Mario Almerighi che si occupò della ricettazione dei contenuti della borsa del banchiere Roberto Calvi ad opera di faccendieri ed alti prelati. Viene ricostruito con chiarezza di elementi la vicenda intricata del Banco Ambrosiano e del suo presidente che scese a patti con mafia, P2 e Ior per scalare la banca da lui diretta. La sua corsa finì sotto il Ponte dei Frati Neri a Londra, dove venne inscenato un finto suicidio per mascherare l'omicidio di un personaggio ormai divenuto scomodo per tutte le parti in causa. Una pagina della storia del nostro Paese che non si conosce abbastanza e che spiega ancora oggi cosa sono i "poteri forti".
Flavio Carboni inaspettatamente lo ritroviamo nella pubblicazione di Belpietro, I Segreti di Renzi, dicembre 2016, che ruota intorno ad una Banca, la Banca d’Etruria. Secondo Belpietro, nell’estate del 2014 il vicepresidente di Banca Etruria Pier Luigi Boschi e il Presidente Lorenzo Rosi si sono dati appuntamento nell’ufficio romano di Flavio Carboni; scopo dell’incontro era trovare il nome giusto per la direzione generale della banca. Flavio Carboni comparve anche nella lista della P3. I nomi in Italia di rincorrono sempre, stessi protagonisti e storie simili. La pubblicazione si dilunga moltissimo sulle varie testimonianze, la documentazione trascritta è molto ampia, ma a volte il lettore si perde nella lettura nonostante l’estrema chiarezza espositiva. Si comprende come la vicenda Calvi abbia interessato il procuratore Almerighi per parecchi anni della sua carriera. Una vicenda che però non ha visto né colpevoli né condannati a causa della sopraggiunta prescrizione o per prove ritenute insufficienti nei vari gradi di giudizio ad eccezione del primo. Leggendo il testo non si comprendono le vere ragioni delle assoluzioni soprattutto quella che riguarderebbe proprio il Carboni. Ma questa è la giustizia. Un intrigo tra mafia, P2, finanza internazionale, Ior, Vaticano che lascia basiti ed esterrefatti.
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