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Il brigante e il generale. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola
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Il brigante e il generale. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola - Carmine Pinto - ebook
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brigante e il generale. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola
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Descrizione


Subito dopo l'Unità l'Italia si trovò a combattere una vera e propria guerra civile, quella per il Mezzogiorno. Una guerra che ebbe tra i protagonisti un brigante e un generale, Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola. Uno spavaldo erede del mondo feudale contro un baldanzoso aristocratico di spada, l'ultimo esercito dell'antico regime contro il primo esercito nazionale. Una storia che ancora oggi suscita emozioni e divide. Sulle rive dell'Ofanto, nel Mezzogiorno italiano, un secolo e mezzo fa si svolse una grande sfida. Da una parte c'era il brigante, Carmine Crocco. Pastore, militare, bandito di professione, divenne il capobanda più famoso nelle campagne meridionali dopo il 1860. Alla guida del brigantaggio filoborbonico, sperimentò forme di guerriglia che avranno fortuna nel XX secolo, anticipandone gli aspetti politici e una organizzazione criminale su larga scala. Dall'altra parte, il generale, Emilio Pallavicini di Priola, aristocratico sabaudo, militare esperto in operazioni speciali e al comando di reparti schierati nella campagna contro il brigantaggio. L'ufficiale era parte dell'antica aristocrazia di spada e interpretò la conclusione di un processo secolare, in cui i ruoli militari passavano definitivamente ai professionisti della guerra. Nel primo decennio dell'Italia unita furono questi due uomini, lontanissimi per origine e formazione, i protagonisti più conosciuti della guerra per il Mezzogiorno. Carmine Pinto racconta le loro 'vite parallele' e, attraverso queste, gli episodi, i luoghi, le battaglie e le leggende, la guerra tra il primo esercito nazionale e l'ultimo dell'antico regime, fino allo scontro finale e al sorprendente epilogo delle loro esistenze.
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
272 p.
Reflowable
9788858150818

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Charlie57
Recensioni: 4/5
Istruttivo

Buon saggio sui primi anni dell'Unità d'Italia e su quella guerra (civile) che si combattè tra la Basilicata-Puglia.-Campania e Molise tra il capo dei capi del brigantaggio ovvero Carmine Crocco e il generale sabaudo Emilio Pallavicini. Una guerra lunga che vide i due generali contrapposti mentre la storia dell'Italia assumeva nuovi contorni.

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franco
Recensioni: 5/5
vite parallele

Ho appena concluso la lettura e non posso fare altro che consigliarlo a chi voglia affrontare il tema brigantaggio post unitario in modo finalmente non ideologico o vittimista o accusatorio. Una ricostruzione serrata e dettagliata dello scontro fra i briganti lucano pugliesi e le truppe italiane strettamente alleate ai patrioti unitari, soffermandosi soprattutto sui due principali attori: Carmine Crocco e la sua nemesi governativa, il suo avversario fatale, il generale piemontese Emilio Pallavicini di Priola. Pinto abilmente ne narra le biografie parallele con dovizia di particolari e attenzione a tutti i comprimari:I briganti che formano la "cupola" di Crocco, soggiogati dal suo indubbio talento criminale, ma certo non riducibili a puri gragari, quali Nicola Summa alias Ninco Nanco e Michele Caruso, entrambi sanguinari fino al sadismo. Di tutti Pinto mette in luce la pura vocazione banditesca, vera natura, che prende ben presto il sopravvento sulla tenue copertura borbonico legittimista, già superata con la morte dell'agente spagnolo Borjes nel dicembre 1861.. In un anno, fra il settembre 1863 e l'agosto 64, sotto la regìa inflessibile di Alfonso La Marmora, il tenace, audace e metodico Pallavicini, ottiene la sconfitta totale delle grandi bande a cavallo che terrorizzavano contadini e borghesi, con la connivenza e l'omertà dei notabili locali, spesso doppiogiochisti( il potente clan dei Fortunato fra i molti). Una grande vittoria dell'alleanza strategica fra esercito nazionale nascente, strutturato sulla cultura e sui valori militari del Risorgimento di cui Pallavicini è un campione e i liberali unitari, spesso di provenienza garibaldina, ben decisi a stroncare la piaga secolare del brigantaggio. Pinto sottolinea efficacemente questo processo di fusione ai danni dell' arcaica mentalità dei briganti, e lo fa con uno stile avvincente, adattissimo a quella che definisce, con un esplicito richiamo all' epopea del west americano, "sfida infernale".

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