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scheda di Comba, A. L'Indice del 2000, n. 01
Passi scelti dalle opere del Dalai Lama, di Thich Nhat Hanh e di molti altri autori sono raccolti in questa antologia per mostrare come il buddhismo in Occidente assuma sempre di più il carattere di un impegno non limitato alla sola pratica meditativa, ma esteso a un'azione eticamente orientata ed ecologica. Questo sviluppo non è un'invenzione occidentale: già il Buddha aveva sottolineato che la pratica degli insegnamenti, per essere completa, deve includere, oltre alla meditazione e alla saggezza, anche l'etica; e il buddhismo asiatico, fin dalle sue origini, si è adoperato per la non-violenza e l'assistenza, per esempio fondando ospedali e case di cura. Oggi, mutati i tempi e sorte nuove necessità oltre alle antiche, i buddhisti si chiedono quale può essere il modo migliore per vivere in modo coerente. Occorre sfuggire al pericolo dei dogmatismi che vorrebbero assegnare una priorità assoluta alla meditazione rispetto all'azione sociale o viceversa, perché l'essenziale è mantenere consapevolmente il contatto con la situazione reale che si sta vivendo, e rispondere adeguatamente a tale situazione. Come afferma Thich Nhat Hanh, sarebbe un'ingenuità mettersi a elencare astrattamente le tecniche di azione non-violenta senza tenere conto del contesto in cui andrebbero applicate. Se si affrontano le situazioni che via via si presentano con il cuore pieno di vera compassione (la quale compassione non è solo una pia intenzione di una persona magari piena di aggressività e conflitti, ma è uno stato mentale puro che si raggiunge col tempo, mediante pratiche specifiche), le azioni da intraprendere si palesano spontaneamente. Quindi c'è un continuo scambio fra la meditazione e l'azione che produce creativamente sempre nuovi risultati e impedisce una visione dualistica tesa a svilire l'una per esaltare l'altra.
Antonella Comba
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