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Anno edizione: 2023
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«Questo diario di una straordinaria vicenda di guerra, di distruzione e di liberazione, non è stato pubblicato per più di venticinque anni, per una ragione: la paura di mettere in pericolo qualcuna o qualcuno dei personaggi coinvolti di quella tormentata parte di mondo. Viene pubblicato a distanza di più di venticinque anni per una ragione: c’è la guerra in Ucraina».
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Una testimonianza sulla guerra di Cecenia che merita di essere letta. L’unico appunto negativo che mi sento di fare è che l’autore, dopo aver tirato fuori dal cassetto questo diario, forse avrebbe potuto elaborare certi passaggi troppo telegrafici e aggiungere qualche nota ogni tanto, soprattutto per quelli come me, che non ricordano tutti i particolari dopo tutti gli anni di passati da quella guerra.
“Sto, per così dire, spiritualmente seduto sui calcagni.” In geografia sono sempre stato una schiappa e il mio tentativo di capire dove sia esattamente la Cecenia è miseramente fallito. Adriano Sofri c’è stato due volte nel 1996, una prima volta per un servizio giornalistico e subito dopo per tentare di salvare tre italiani di una ONG rapiti. È un paese piccolissimo, con poco più di un milione di abitanti. Uno stato martoriato dalla Storia e soprattutto dalla Russia. “Dio ha fatto i ceceni per stare come un moscerino nell’occhio dei russi.” Sofri ne racconta le sofferenze, ma soprattutto racconta di un popolo ospitale, di grande umanità, generoso, affascinante, con donne bellissime. Si racconta il tragico, ma certi personaggi, come il mitico Salaudi, sembrano uscire direttamente dalle pagine di Emilio Salgari, tanto somiglia a Sandokan. Sarà l’autore della liberazione dei rapiti. “Salaudi, bonario e discreto, si è tenuto in disparte, dico loro che è quello che li ha tirati fuori.” Adriano Sofri condividerà il riposo con: “il mio vicino di sonno russava in modo patagonico.” Shamil “Vuole anche lui convincermi che due mogli è la misura giusta, perché una sola è fastidiosa, due si zittiscono a vicenda”. Infine, alter ego di Sofri, un altro Adriano: Celentano. Spesso Celentano, il più famoso tra gli italiani nel mondo, viene ricordato. Questa volta Sofri tenterà (inutilmente?) di convincere i delusi ceceni che Ornella Muti non è la moglie di Celentano. Non so se i due Adriano si siano mai incontrati, in ogni caso lancio un appello perché finalmente possano conoscersi, sicuramente avrebbero moltissimo da raccontarsi dei loro due mondi così diversi, ma paralleli.
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