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Camminando nel buio - Djuna Barnes - copertina
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Camminando nel buio - Djuna Barnes - copertina

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2004
24 marzo 2004
9788877684028

Valutazioni e recensioni

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Piero Pozzi
Recensioni: 4/5

Molto sentita la recensione di Camilla Valletti. Va notato che Emily Holmes Coleman non era precisamente una giornalista, non più all'epoca della corrispondenza con Djuna (in passato aveva scritto corrispondenze per il Chicago Tribune), ma una scrittrice e poetessa. Il suo romanzo "The Shutter of Snow" è un classico, le sue poesie sono in corso di studio e potrebbero un giorno rivedere la luce. Con Djuna Barnes e Peggy Guggenheim faceva parte del "Hayford Hall Circle".

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Voce della critica

Profilo misterioso, figura, vien da dire, archetipica, Djuna Barnes portava cappelli a larghe falde per nascondere il volto e per lasciar filtrare le parole. Grazie al serratissimo scambio epistolare con la giornalista Emily Holmes Coleman i lettori che hanno amato Nightwood potranno ritrovare, imbastiti con la cronaca mondana e intellettuale che ha fatto degli anni trenta la "festa permanente" del modernismo nell'arte, nella letteratura, nel cinema, i temi portanti del suo romanzo. Il Village, Parigi e Berlino sono gli scenari da cui partono le lettere di Djuna a quella che oggi potremmo chiamare la sua editor. E sono la testimonianza di un lavoro incessante di controllo, rilettura, riscrittura dovuto all'intrinseca insicurezza di una scrittrice che fino alla fine sembra inconsapevole del suo talento. L'altra risponde, incoraggia, taglia, consiglia. Tra le due donne corre una piena di affetto e sincerità che solo quel particolare timbro della conversazione intesa come occasione di conoscenza sa restituire a chi legge. Tanto l'una è ignorante, tanto l'altra sa ricomporla in un quadro più generale, tanto l'una è stretta dalle maglie di un passato traumatico (il leitmotiv di Nightwood è l'incesto), tanto l'altra è assolutamente libera da qualsiasi cascame psicoanalitico, tanto l'una si fa guidare dall'istinto non riuscendo a "distinguere la verità dalle ciarlatanerie", tanta l'altra la recupera alla realtà. Un duello tra innocenza e compromissione che infine permette di dar vita a un vero capolavoro del Novecento. Lo scontro fatale tra due passioni, tra due voracità dissimili. Sarà infatti Djuna, paradossalmente, a mettere sull'avviso l'amica Emily rispetto ai rischi della passione in una lettera del 19 agosto del 1938 (Nightwood è del 1936): "La passione tesoro non è necessariamente letame di invettive (...) ma proprio perché vuoi appassionatamente la passione, penso che tu ne abbia accettata una che non potrà mai renderti felice (...) Perché l'amore assoluto non è un buon amore, così come la sofferenza assoluta non purifica - né una passione assoluta è una buona passione, penso che su questi punti tu sia un po' cieca perché li vuoi troppo...".

Camilla Valletti

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Conosci l'autore

Djuna Barnes

(Cornwall-on-the-Hudson, New York, 1892 - New York 1980) scrittrice statunitense. Fin dalle prime opere (poesie, drammi, racconti illustrati da lei stessa) diede prova di una fantasia strana e possente. Nel suo libro più noto, Bosco di notte (Nightwood, 1936) - rappresentazione del notturno, del perverso, del sacro - le storture psichiche dei cinque protagonisti sono narrate in un linguaggio barocco, immaginoso e stilizzato che crea intorno a essi un alone di sospeso orrore elisabettiano. Mitica figura dell’avanguardia newyorkese e parigina, B. ritornò, nel 1939, a New York, isolandosi nella sua casa del Greenwich Village, in un silenzio interrotto solo nel 1958, dalla pubblicazione del dramma poetico L’antifona (The antiphon).

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