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Campeggiamenti del Serenissimo Principe Tomaso di Savoia - Emanuele Tesauro - copertina
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Campeggiamenti del Serenissimo Principe Tomaso di Savoia
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Campeggiamenti del Serenissimo Principe Tomaso di Savoia - Emanuele Tesauro - copertina
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Descrizione


2 parti autonomamante numerate in un vol. in-folio (385x250mm), pp. (2), 112, 243, legatura coeva in piena pelle con dorso a nervi rilevati con titolo su tassello e fregi ornamentali in oro. Splendida antiporta figurata incisa su rame dal Tasnière (su invenzione di Bartolomeo Caravoglia) con allegorie della Virtù e della Fortuna che giocano a dadi. Impresa tipografica al frontespizio. Capilettera e fregi tipografici riccamente ornati su rame. Tagli rossi, bell'esemplare, genuino. Rara edizione di importante opera del Tesauro sui "campeggiamenti" (ossia "le fattioni militari, che nate ne' campi, da tutti possono essere vedute") relativi al Piemonte sotto la reggenza del Principe Tommaso di Savoia. Narrazione degli assedi di Sant'Omero, di Ranty, di Gheldres, di Castelletto, di Casale, di Torino (quello del 1639 - 40, nel corso della guerra civile fra Maria Cristina e i cognati, principi Tommaso e Cardinal Maurizio, la prima alleata dei francesi, i secondi degli spagnoli), di Ivrea verificatisi sotto il regno del Principe Tommaso. Manno, IV, 15672. Bersano Begey, Mostra dell'antico libro piemontese, 66. Graesse, VI, 72. Vinciana, 633. STC Italian Books XVII Century, 901. Michel-Michel, VIII, 39. Della Chiesa, Catalogo di tutti li scrittori piemontesi, Carmagnola, 1660, pp. 62-63.
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Dettagli

1674
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2561892061169

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(Torino 1592-1675) letterato italiano. Di famiglia nobile, gesuita, nel 1634 lasciò l’ordine in seguito a un’aspra polemica interna. Fu poi al servizio dei Savoia, dimorando per alcuni anni nelle Fiandre. Scrisse tre volumi di Panegirici (1659-60) sacri e profani, tragedie (Ermenegildo, Edippo, Ippolito, 1661), libri di storia e di morale (Filosofia morale, 1670). Ma l’opera sua più famosa è Il cannocchiale aristotelico (1654; ed. accresciuta 1670), considerato, insieme a quello di B. Gracián (Acutezze e arte dell’ingegno, 1642-48) il maggior trattato sul concettismo. In esso T. esplora con acume e dovizia di esempi l’intera gamma del parlar figurato, cercando la spiegazione della metafora nella Retorica di Aristotele e indugiando in particolar modo sulle «argutezze» e sui «concetti predicabili»,...

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