Edizione in vinile trasparente
On A Clear Day I Can See You Forever è il sesto album di Lindstrom, il primo composto e registrato integralmente con synth e strumenti invece del solo computer.
“Mi sono sentito totalmente libero nella realizzazione di questo disco” dice Lindstrom a proposito del sesto e nuovo album ‘On A Clear Day I Can See You Forever’ (titolo ispirato al celebre musical 'On A Clear Day You Can See Forever' con Barbra Streisand).
“La fonte d’ispirazione principale del nuovo album è stato il lavoro di Robert Wyatt, specialmente del suo esordio Prog con i Matching Mole”.
Durante l’autunno scorso è stata commissionata a Lindstrom una performance con musica originale per la presentazione del nuovo spazio espositivo di Oslo Henie Onstad Kunstsenter. Idee e parti delle tre performance sold out sono diventate le solide basi dei 4 lunghi brani del nuovo album. Questo è il primo album composto e registrato da Lindstrom utlizzando interamente strumenti invece del solo computer. Aveva utilizzato solo synth e drum machine per la sua performance alla Henie Onstad Kunstsenter e l’esperienza ha ispirato un simile set-up per le session del nuovo album.
“La gioia di creare musica con oggetti fisici ha molto senso per me ora, specialmente dopo averne realizzata negli ultimi 15 anni solo con un computer. Non credo che tornerò sui miei passi. La title track è un’improvvisazione di 10 minuti sul Moog Memorymoog. L'ho adorata così come era e non ho voluto editarla in alcun modo. Le altre tre tracce invece sono state scritte e arrangiate prima delle registrazioni”.
Il nuovo Lindstrom si ispira certamente al Progressive dei primi anni '70, ma anche alla musica classica e al modo di lavorare sui synth tipico dei grandi compositori cinematografici.
"Il navigato musicista e produttore norvegese si cimenta per la prima volta soltanto con synth e drum machine anzichè affidarsi ai soli computer. il risultato è un disco in quattro atti particolarmente suggestivo e emozionante, a partire dall'omonima etera traccia introduttiva, nata da un'improvvisazione al Memorymoog."
(Rumore Ottobre, voto 8,5)
"Il suo fascino risiede principalmente nel mostrarci quelli che saranno i prossimi, affascinanti passi del musicista norvegese."
(Blow Up Ottobre, voto 7)
"L'iniziale title track è una lunga suite strumentale di dieci minuti improvvisata con un Moog Memorymoog: un sound a mezza via tra space ambient, kraut e prog rock. Really Deep Snow alza di poco i Bpm, con un incisivo giro di synth dai sapori proto-wave."
(Rockerilla Ottobre)
"Il suo fascino risiede principalmente nel mostrarci quelli che saranno i prossimi, affascinanti passi del musicista norvegese."
(Blow Up Ottobre, voto 7)
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