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Questo romanzo di Vidal è il terzo dei sette che compongono la sua personale storia degli Stati Uniti. Come al solito la sua penna pungente, ironica, tagliente non manca di mettere in rilievo pregi e difetti del Paese che si erge a Democrazia assoluta nel mondo. In questo romanzo, Vidal affronta le elezioni del 1876, centenario della nascita degli Stati Uniti, mescolando come suo solito personaggi veri e personaggi di sua invenzione, che però ritroviamo in tutti i suoi altri romanzi storici. La voce narrativa del romanzo è Charles Schuyler, storico ed ex ministro in Francia per conto dell'ex presidente Van Buren, che si vede costretto a ritornare nel suo Paese natale a causa di problemi economici e perché vuole che la sua bellissima figlia si sposi con un americano dopo la morte del suo spiantato marito. Così Charles ritorna a fare il giornalista e storico a tempo pieno e diventa collaboratore del candidato democratico alla presidenza, il governatore dello Stato di New York, Tilden. Assiste alle primarie del partito repubblicano in cui viene nominato candidato l'oscuro governatore dell'Ohio Hayes, dopo che tutti i favoriti si sono eliminati a vicenda, ed assiste alle incredibili elezioni di novembre 1876. Il pensiero va alle elezioni del 2000 in cui Bush rubò i voti a chi era stato legittimamente eletto dal popolo, Al Gore, ma qui la situazione è ancora peggiore perché il voto determinante è stato letteralmente comprato per circa duecentomila dollari di allora. Vidal non può esimersi dal criticare aspramente quella mostruosità giuridica che sono i voti elettorali, il sistema attraverso cui si elegge il presidente degli Stati Uniti, ma lo fa al solito con un umorismo raffinato anche se tagliente. Sono passati quasi cento e quarant' anni da quell' episodio ma una cosa simile è sempre dietro l' angolo. E che i presidenti del più influente Paese del mondo possano essere eletti in modo non del tutto democratico deve fari riflettere. E Vidal vuole fare questo.
e' il primo libro ke leggo d Gore. e nn sarà l'ultimo. sembra la storia delle elezioni americane del 2000... ma anticipate con sarcasmo e realtà d 120 anni...!
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