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Belle alcune immagini, ma nel complesso mi aspettavo di più. Probabilmente non è il genere di poesia che fa per me.
1 : Nascere in un paesino sperduto da un padre debole e remissivo e da una madre severa, bigotta e che vi preferisce il secondogenito. 2 : Iniziare la scuola a Faenza e finirla a Carmagnola. 3 : Voler frequentare la facoltà di Lettere e ritrovarsi in quella di Chimica. 4 : Sognare di fare il militare e vedersi riformato. 5 : Avere tratti somatici germanici alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. 6 : Finire in carcere e in manicomio diverse volte ancor prima di laurearsi. 7 : Fare un viaggio in Argentina e finire col fare il suonatore di triangolo. 8 : Avere come primo vero amore Sibilla Aleramo. 9 : Dedicare il proprio primo (ed unico) libro "A Guglielmo II imperatore dei Germani" nel 1914. 10 : Consegnare prima della stampa l'unica copia manoscritta del proprio capolavoro a un grande intellettuale e scoprire che il grande intellettuale la smarrisce, costringendovi a riscriverla a memoria. Ovvero, dieci semplici consigli per ritrovarsi in manicomio in un men che non si dica. E. già che ci siamo, morire di setticemia in manicomio dopo quattordici anni di reclusione. Come Nietzsche, più di Nietzsche. Avendo, come autore preferito, indovinate un po' chi? Nietzsche. "Rivedo un fanciullo, lo stesso fanciullo, laggiù steso sull'erba. Sembra dormire. Ripenso alla mia fanciullezza: quanto tempo è trascorso da quando i bagliori magnetici delle stelle mi dissero per la prima volta dell'infinità delle morti!" (pp. 45-46) "Vi amai nella città dove per sole / strade si posa il passo illanguidito / dove una pace tenera che piove / a sera il cuor non sazio e non pentito / volge a un'ambigua primavera in viole / lontane sopra il cielo impallidito." (p. 124) "O quando o quando in un mattino ardente / l'anima mia si sveglierà nel sole / nel sole eterno, libera e fremente." (p. 100) Dino Campana (Marradi 1885 - Scandicci 1932)
Il grande Dino Campana, magnificamente consacrato dal suo delirio e dalla sua tormentata prigionia, dettata non solo dal manicomio, bensì dallo Stato stesso, dalla vita. Opera monumentale, che non ha nulla da invidiare ai grandi del '900 italiano. Eppure la scuola preferisce dedicare capitoli interi a D'Annunzio, ignorando questo meraviglioso personaggio. Paolo
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