Con “Canzoni a soppalco” Edoardo ha portato avanti un percorso iniziato con “Per vederelost” e “Siamo il remix dei nostri genitori”. Non è un disco auto biografico; per lui scriverecanzoni ha sempre significato voler raccontare personaggi e storie “vive”; ogni brano deveavere il proprio tema con tanto di protagonista, ambientazione e storia che nonnecessariamente derivi dalle sue vicende personali o altro. Per questo disco, infatti, ognipezzo è pensato come un piccolo film, un cortometraggio. “Canzoni a soppalco” è nato inmaniera spontanea, senza nessuna scadenza, in un periodo in cui Edoardo ha sentito forte lanecessità di scrivere; testi che come filo conduttore avevano il rapporto di coppia, laconvivenza, ma che stavolta avevano bisogno di un qualcosa in più per essere raccontati. Alprincipio è arrivato Mario Cianchi, con cui ha collaborato sui testi. Dopo poco, tramite unacorrispondenza con Matteo Costa Romagnoli, è arrivato anche il produttoreartistico, Alberto Cazzola (Lo Stato Sociale) e Nicola Roda (Keaton) che avrebbe registrato ildisco. Nessun limite è stato imposto, tant’è che il disco spazia tra svariati generi musicali eadotta le sonorità che avrebbero valorizzato ogni singola storia o personaggio cantato,cercando di dare sempre il giusto “vestito” e la giusta “ambientazione”; ogni canzone sta inpiedi autonomamente, ha la sua forza, a prescindere dal disco nella sua interezza.Per questo motivo all’interno del disco ci sono canzoni che strizzano l’occhio a diversi generi,si va dagli episodi reggae in levare di ‘Resterai con me’ e ‘Scemo chi non lo capisce’, fino alsimil-liscio di ‘Balera’, passando per il beat di ‘Dai ragazzo dai ragazza’ , il sound brit de ‘Igiorni più belli’ l’elettronica di ‘Kimono’ eccetera; mantenendo come deciso filo conduttorelo storytelling contenuto in ogni singolo brano, nonché l’attitudine pop insita nel progettoEdo e i Bucanieri.
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