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Capitalismo di rapina. La nuova razza predona del capitalismo italiano
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Le manovre intorno a Telecom Italia, il crac della Parmalat di Tanzi, l'ascesa dei nuovi finanzieri e non solo: il libro racconta la storia sotterranea del "capitalismo di rapina". I percorsi occulti del denaro, un sottobosco poco illuminato dagli articoli dei giornali, che secondo gli autori spesso non vanno oltre i semplici verbali d'interrogatorio o le intercettazioni telefoniche. Gli autori seguono le tracce dei soldi, entità resa ormai sempre più astratta, tra conti bancari e giochi di sponda in Borsa, fino a ipotizzare complicità ad altissimo livello nelle grandi banche, nelle istituzioni, nel mondo politico, nelle autorità di controllo. Un'affollatissima galleria di personaggi: Fazio, Fiorani, Ricucci, Coppola, Gnutti, tutti finiti sotto i riflettori dei media per effetto delle inchieste giudiziarie, alle cui spalle vive e lavora una folla di banchieri, avvocati, fiduciari. Sono loro a essere definiti come i gran sacerdoti del capitalismo di rapina.
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Editore:
Collana:
Anno edizione:
2008
Formato:
Tascabile
Pagine:
262 p., Brossura
EAN:
9788850217533
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Stefano Vaglio Laurin
17 gennaio 2013
"Il destino mescola le carte e noi giochiamo" recita Schopenauer. I protagonisti del libro, abili player nel settore finanziario, hanno pensato pero' che al destino bisognasse dare comunque un "aiutino ". Tanto per essere certi che le carte in arrivo nelle loro mani fossero vincenti in ogni caso . E cosi' in un contesto da film anni 80(quelle pellicole stile "Wall Street ") ha luogo a cavallo degli anni 2000 una frenetica attivita', in lungo e in largo nella penisola, per rastrellare illecitamente ingenti somme di denaro finalizzate , manco a dirlo, ad altrettanti significativi arricchimenti personali.I protagonisti sono banchieri come Gianpiero Fiorani che trasforma la " sua" Banca popolare di lodi in una potente Panzerdivision capace di macinare utili e plusvalenze tramite -ma non solo- speculazioni a livello internazionale. A Fiorani "s'accompagna" l'immobiliarista Stefano Ricucci, forse digiuno di conoscenze geografiche (per lui "Caorle e' nel comasco" ) ma abile regista di compravendite immobiliari borderline. Le cifre? Da mozzafiato: Milioni di Euro che passano di mano in mano in una corsa sfrenata al lucro.Solo la Magistratura - ma con fatica-ha potuto metterne fine. Ma nel libro c'e spazio anche per l'altra Italia. Quella del finanziere che rifiuta la mazzetta passatagli dal superiore, o della stagista di 20 anni neolaureata che lavorando alla BPL capisce cio' che sta accadendo li' dentro e lo denuncia in forma anonima. I protagonisti non avrebbero pero' potuto agire cosi' indisturbati senza un sistema di supporto o , per lo meno, di voluta indifferenza al loro operato da parte di decine e decine di soggetti consenzienti in campo politico, finanziario, imprenditoriale . Il dubbio quindi che mi rimane, una volta terminata la lettura del libro e' : davvero i "furbetti del quartierino" hanno rappresentato un caso tanto unico quanto irripetibile oppure con tutto cio' di cui siamo venuti a conoscenza ,abbiamo visto solo la punta dell'iceberg?
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