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Anno edizione: 2019
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Sebastian O'Kelly ha raccolto dalla viva voce del protagonista il racconto delle avventure del Lawrence d'Arabia italiano, restituendo al lettore non solo un affascinante libro di avventure, ma anche l'immagine di un esempio di coraggio e fedeltà ai propri principi che non è facile trovare nella recente storia italiana.
Il barone Amedeo Guillet, nato a Piacenza nel 1909, fu ufficiale di cavalleria del Regio Esercito, campione di equitazione (superò le selezioni per le Olimpiadi di Berlino) e veterano della conquista dell'Etiopia nel 1936. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si trova nell'Africa orientale italiana, al comando del Gruppo Bande Amhara a cavallo, un reparto formato da eritrei, etiopi e yemeniti che gli sono fedelissimi. Compie azioni decisive: durante la battaglia di Cherù guida una carica travolgente che quasi gli permette di catturare il quartier generale nemico e riesce a ritardarne l'avanzata, dando il tempo agli italiani di riorganizzarsi. Dopo la disfatta conduce una vera e propria guerra personale contro gli inglesi, con imprese tanto eccezionali che i suoi uomini lo soprannominano cummundar-as-sheitan, il "comandante diavolo". Alla fine, tuttavia, deve fuggire e nascondersi finché, travestito da arabo, non riesce ad arrivare nello Yemen, dove diventa consigliere della famiglia reale. Dopo la guerra abbandona la carriera militare e diventa diplomatico nei paesi arabi, per poi ritirarsi nella campagna irlandese fino alla morte, a 101 anni.
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Lettura piacevolissima, anche per l'affabulatorio stile romanzesco che il biografo ha scelto di adottare. Non si pensi che il protagonista sia un T.E.Lawrence italiano: se l'inglese era un ambiguo, enigmatico, anticonformista outsider, Guillet al contrario incarnava l'aristocrazia militare sabauda più consapevole. Anche il mandato che ricevettero dai superiori non potè essere più diverso: Lawrence fomentò praticamente in solitudine la rivolta araba contro i Turchi; Guillet invece continuò, fino all'annientamento delle forze italiane in Africa Orientale, a essere pienamente incardinato nell'esercito italiano, avendo ai suoi ordini bande di irregolari con cui compì imprese di grande coraggio. In comune Guillet e Lawrence avevano sicuramente il valore militare e il coraggio.
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