Etat de Fait

Aldo Romano è molto più che un batterista, è una leggenda vivente delle percussioni. Nel 1959, quando aveva appena diciotto anni, decise di provare, quasi per gioco, a suonare la batteria. E, a distanza di tanti anni, non possiamo che essergli riconoscenti, viste le straordinarie performance a cui ci ha abituati in tutti questi anni. Oggi, grazie anche all’etichetta francese Dreyfus Jazz, possiamo ammirare la sua ultima creazione artistica: Etat de fait. Un album estremamente suggestivo, denso di innovazioni e capace di trasmettere all’ascoltatore emozioni uniche. Un album che lo vede non soltanto nelle vesti di batterista, ma anche di cantante e di chitarrista, a dimostrazione della completezza e dell’inesauribilità del suo talento. Un cd concepito con ambizione ma anche con la semplicità di chi non abbisogna d’altro se non del suo intuito. Naturalmente Aldo Romano non ha tralasciato nulla e nel farlo ha ben pensato di farsi accompagnare da cinque musicisti estremamente qualificati: si va dal piano di Danilo Rea, al sax di Francesco Bearzatti, passando per il contrabbasso di Rémi Vignolo, dalle percussioni di Umberto Trombetta fino al clarinetto di Mauro Negri. Infine, ma non per importanza, la voce grave di Aldo Romano trova un formidabile contrappeso con quella di Ma. Chenka. Un cd imperdibile per chi crede nella forza del jazz contemporaneo.