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Carteggio (1888-1911) - Gustav Mahler,Richard Strauss - copertina
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Carteggio (1888-1911) - Gustav Mahler,Richard Strauss - copertina
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Descrizione


“Gustav Mahler e Richard Strauss ci appaiono, e probabilmente sono, due artisti diversissimi, due uomini quasi senza tratti in comune, due caratteri tali da escludersi l’un l’altro. La saggistica musicale ha accentuato, dal canto suo, la diversità, enfatizzandola anche là dove le due nature, a uno sguardo attento, si rivelerebbero confinanti o addirittura comunicanti. Luigi Rognoni, presentando la memorabile traduzione delle Erinnerungen di Alma Mahler, contrappose frontalmente i due musicisti: Strauss il grande attuale, Mahler il grande inattuale, beniamino dei tempi il primo, anzi, rappresentativo come pochi di una maniera d’«integrarsi» nella propria epoca, respinto dai contemporanei il secondo, l’uomo che disse «il mio tempo verrà» e il cui tempo, nel 1960, pareva non essere ancora venuto. Se le memorie di Alma non fossero divenute un cult-book anche in Italia, presso un pubblico colto e curioso ma non di necessità specializzato, e se i lettori già non sapessero di chiacchieratissimi episodi in cui Mahler e Strauss furono a contatto, instaurando un rapporto forse non di amicizia ma certo di attenzione e di alta stima, con divergenze e convergenze, con ripicche e insofferenze reciproche, l’idea di un epistolario Mahler-Strauss apparirebbe improbabile quanto quella di un carteggio Kafka-Proust, o Leopardi-Goethe. In realtà, Mahler e Strauss si scrissero lettere, e nessuna di esse è insignificante; alcune dure, o incalzanti, o nervose. La ricercatrice viennese Herta Blaukopf le ha rintracciate viaggiando per il mondo, individuando archivi e collezionisti privati. Il corpus che ne deriva è fortemente sbilanciato, e anche questo dettaglio è uno splendido rivelatore: Mahler era disordinato e perdeva le lettere, Strauss era pignolo, archiviava e catalogava tutto. Di conseguenza, le lettere di Mahler superstiti sono più del doppio di quelle di Strauss. «Rivalità e amicizia» è la formula con cui la Blaukopf condensa gli stati d’animo che fervono in queste lettere e le percorrono. E nel fondo, aggiungiamo, una splendida solidarietà tra uomini ironici, intelligenti e consapevoli di essere artisti dalle doti superiori. Ci sono i momenti in cui la solidarietà si fa fredda e sferzante contro i moralisti cretini, come nel frangente della vietatissima rappresentazione di Salome a Vienna. Fu un’occasione in cui entrambi si rosero il fegato, e noi stessi, leggendo le notizie e le considerazioni che i due si scambiarono affannosamente in quei mesi, sentiamo il desiderio di uccidere con le nostre mani i sessuofobi censori. Ma ci sono anche momenti di mondana e bene educata tragedia: tale l’ultima lettera del carteggio, inviata da Strauss a Mahler l’11 maggio 1911. Mahler era in fin di vita, e sarebbe morto dopo atroci sofferenze una settimana più tardi, il 18 maggio. Strauss, però, aveva avuto (falsa) notizia di un miglioramento, e scrisse al collega agonizzante: «Con mia grande gioia leggo che sta meglio». Scavando senza requie, tanto da produrre in otto anni tre edizioni del carteggio, ciascuna ricca di nuovi reperti e di aggiornamenti, la curatrice ha portato alla luce un tesoro d’informazioni, alcune delle quali suscitano profonde emozioni. Un piccolo libro capitale, uno specchio delle bassezze e delle crudeltà di cui è capace il mondo della musica, che pure dovrebbe essere abitato soltanto da artisti.” (Quirino Principe)
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Dettagli

SE
2020
10 dicembre 2020
Brossura
9788867235827

Conosci l'autore

Gustav Mahler

1860, Kalistê, Boemia

Compositore e direttore d'orchestra austriaco. Il direttore d'orchestra. Figlio di un piccolo commerciante ebreo, iniziò giovanissimo gli studi musicali, che portò a termine fra il 1875 e il '78 presso il conservatorio di Vienna. Nel 1880 iniziò la carriera di direttore d'orchestra, che doveva condurlo attraverso numerosi teatri d'opera: Bad Hall (1880), Lubiana (1882), Olomouc (Olmütz, 1883), Kassel (1883-85), Praga (1885-86), Lipsia (1886-88 come sostituto di Nikisch; qui, fra l'altro, terminò, strumentò e fece rappresentare l'opera incompiuta di Weber Die drei Pintos), Budapest (1888-91), Amburgo (1891-97). Nel 1897 venne nominato direttore all'Opera di Vienna, dove restò per dieci anni, che divennero mitici nella storia dell'illustre teatro...

Richard Strauss

1864, Monaco

Compositore tedesco.La formazione e gli inizi della carriera. Il padre Joseph, era primo corno nell'orchestra del Teatro di Corte di Monaco, e abile nel suonare molti altri strumenti, soprattutto la viola. La madre, Josephine Pschorr, apparteneva a un'agiata famiglia di produttori di birra. Sin dall'infanzia S. rivelò il suo talento e cominciò a comporre, a partire dall'ingenua ma ironica Schneiderpolka (Polka del sarto, 1870) per pianoforte, pagine pianistiche, Lieder, brevi pezzi cameristici. Nell'adolescenza scrisse due sinfonie (le uniche, in tutta la sua vita), un concerto per corno, uno per violino, oltre a composizioni da camera di crescente complessità: un quartetto per archi, una sonata per violoncello e pianoforte, una per violino e pianoforte. La sua Serenade op. 7, scritta a diciassette...

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