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Dalla "Gazzetta del Sud" - Messina Suggellare con una pubblicazione piuttosto agevole e ricca di contenuti il gemellaggio di tre comunità - Montfort sur Risle (Francia), Monforte del Cid (Spagna) e Central Stara Planina (Bulgaria) - con Monforte San Giorgio celebrando l'avvenimento, siglato lo scorso 10 luglio, anche attraverso uno studio curato da Guglielmo Scoglio. Scoglio, autore de "Il Castello di Monforte San Giorgio" (Uni Service edizioni), racconta la storia, dalle origini al declino, di un castello che «figura tra i castra exempta dell'imperatore Federico II e che ebbe un ruolo di prim'ordine anche nell'età successiva alla sveva, perché ricorre costantemente nei documenti angioini». Come riferisce l'autore l'esistenza del castello è testimoniata per la prima volta da un documento del 1145 . Il volume, suddiviso in otto capitoli, ha inizio con la parte relativa alla difesa contro i Musulmani, poi passa in rassegna il castello durante le diverse dominazioni. Interessante anche la parte relativa all'organizzazione, sempre del castello, nel periodo angioino, aragonese e nell'età dei Martini con l'ultima parte dedicata, invece al castello in età moderna e contemporanea. Oggi purtroppo - così come riferiva Giuseppe Agnello nel 1961 ne "L'architettura civile e religiosa in Sicilia nell'età sveva" - «lo stato del castello di Monforte è desolante» ed è auspicabile - precisa l'autore nell'introduzione - un maggiore interesse alla sua cura e alla sua valorizzazione in quanto tradizionale simbolo di Monforte com'è testimoniato, tra gli altri, dalla scultura posta nell'atrio del Palazzo comunale. Laura Simoncini
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