Compositore. Concluse gli studi di composizione con M.E. Bossi a Bologna nel 1911, dopo aver studiato organo, pianoforte e violoncello a Torino. Insegnò a Torino, Parma e Milano, dove diresse il conservatorio dal 1951 al '62. Attratto dalle opere vocali e strumentali degli antichi maestri italiani, ne accolse le suggestioni (Partita del 1926 e Concerto grosso del 1927, per orchestra; La messa del Venerdì Santo del 1929), sviluppando un linguaggio animato da intensa sensibilità timbrica e a volte politonale (Concerto a cinque per flauto, oboe, clarinetto, fagotto e pianoforte, 1930; Pezzo concertante per due violini, viola e orchestra, 1931; le opere Maria d'Alessandria, 1937, Re Hassan, 1939, e La pulce d'oro , 1940; il pezzo sinfonico Architetture, 1940), fino a sfiorare le atonalità (Invenzioni per violoncello, timpani, cimbali e archi, 1941; Concerto dell'albatro per strumenti e recitante, 1945; Concerto funebre per Duccio Galimberti per tenore, baritono e orchestra, 1948; le opere Le Baccanti, 1948, e Billy Budd, 1949; vari concerti con orchestra per pianoforte, per violino, per due pianoforti, per viola, per due violoncelli). Nelle opere degli ultimi anni, temperate le audacie armoniche del periodo precedente, accentuò la tendenza a una certa effusione melodica. Alla sua copiosa produzione di musica sacra, profana, corale, per voce sola con orchestra e con pianoforte, sinfonica e concertistica, si aggiungono trascrizioni e rielaborazioni di antiche composizioni (Frescobaldi, Bach, Monteverdi, G. e A. Gabrieli, Schütz) e musiche per film documentari negli anni '30.