Quando incominciai a raccogliere il materiale che è presente in questo libro la consapevolezza non mi aveva ancora raggiunto, ma sentivo nella mente il peso di una imposizione gravosa che interpretai come ansia di scrittura: decisi così di comporre la continuazione romanzata di alcuni miei diari passati e di ricavarne una sorta di lungo racconto. Per creare una cornice narrativa accettabile, immaginai di iniziare il mio lavoro nel 2008 sotto la spinta di un potere occulto e di rimanere scioccato dalla lettura di alcune frasi contenute in un papiro appena scoperto e del quale da poco era uscita un’edizione critica. Avrei saputo in seguito che tutto quanto avevo scritto o immaginato sarebbe diventato reale poiché era già stato deciso e che i miei scritti appartenevano al passato ancor prima di ricevere forma concreta, a un passato ancora da svolgersi ma già ben definito nel progetto finale dell’Assoluto. )