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Cefalonia. La resistenza, l'eccidio, il mito
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Cefalonia. La resistenza, l'eccidio, il mito - Elena Aga Rossi - copertina
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Cefalonia. La resistenza, l'eccidio, il mito

Descrizione


«A Cefalonia non deve essere fatto alcun prigioniero italiano a causa dell'insolente e proditorio contegno da essi tenuto» – il Comando della Wehrmacht, 18 agosto 1943

La sorte della Divisione «Acqui», decimata dai tedeschi a Cefalonia e a Corfù nei giorni successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943, è da decenni oggetto di studi e di controversie. Perché, a differenza della massima parte delle forze italiane, la «Acqui» rifiutò il disarmo e si oppose ai tedeschi? Un eroico atto di resistenza, un sacrificio inutile, una decisione irresponsabile? Le motivazioni e i ruoli dei diversi attori del dramma non appaiono chiari e univoci e ciò ha generato una «memoria divisa» su cui si continua a discutere. Anche questo libro, che ricostruisce con rigore la vicenda e il mito che ne è seguito, pur avendo riscosso un vasto apprezzamento non ha mancato di suscitare polemiche. Ora ulteriori testimonianze e ulteriore documentazione venuta in luce hanno reso possibile questa nuova edizione arricchita che risponde in maniera ancor più circostanziata ai tanti interrogativi posti dalla vicenda.

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Dettagli

2021
23 settembre 2021
336 p., Brossura
9788815293190
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Indice

Prefazione alla seconda edizione

Introduzione

I. Italiani e tedeschi in Grecia nell'estate del 1943

I rapporti italo-tedeschi e il piano Achse
L'inazione italiana e i contatti con gli anglo-americani
L'8 settembre in Grecia e le direttive del generale Vecchiarelli
La resa dell'XI armata

II. La situazione a Cefalonia e a Corfù

A. Cefalonia
8 settembre. L'annuncio della resa
9 settembre. La scelta impossibile di Gandin
10 settembre. Le prime trattative con i tedeschi e le divergenze di opinioni all'interno della divisione
11 settembre. Il consiglio di guerra e le trattative con i tedeschi
12 settembre. Le voci di resa e la rivolta della divisione
13 settembre. Il fuoco sulle motozattere e i primi scontri
14 settembre. Risposta di Gandin all'ultimatum tedesco e la decisione di combattere
15-17 settembre. La prima fase dei combattimenti
18-21 settembre. L'ordine di Hitler, la seconda fase dei combattimenti e i primi eccidi
22 settembre. La fine della resistenza e la resa
22-24 settembre. La vendetta tedesca e l'eccidio alla Casetta rossa

B. Corfù

C. Il mancato intervento alleato

III. Dopo la strage: la diaspora dei superstiti

Il trattamento dei superstiti e i morti dei naufragi
I militari rimasti a Cefalonia tra adesioni forzate e collaborazionismo
Le opposte scelte dei due maggiori sostenitori della resistenza: Pampaloni e Apollonio
L'odissea dei sopravvissuti: i forzati «collaborazionisti»
La diaspora dei superstiti nei campi d'internamento dell'Europa occupata
I non aderenti. La «liberazione» da parte dell'Armata rossa e la seconda deportazione
L'ELAS a Cefalonia e i rapporti con la missione inglese
Il ritiro dei tedeschi e il ritorno in Italia dei superstiti rimasti a Cefalonia
Il difficile ritorno degli italiani rifugiati sulla terraferma

IV. La guerra della memoria

Istituzioni e partiti di fronte all'eccidio Due «verità» a confronto: le indagini, la memoria divisa
Gli esposti e le denunce di Triolo, padre di un fucilato
Le prime pubblicazioni
Le inchieste su Apollonio e la sua difesa
La svolta nelle indagini. La missione a Cefalonia dell'ottobre 1948 e i due rapporti del tenente colonnello Livio Picozzi
La chiusura del «caso Apollonio»
Gli anni settanta e la frattura all'interno della Associazione dei reduci
La questione del numero dei caduti a Cefalonia
Un eccidio senza punizione? I procedimenti contro i militari tedeschi
Le inchieste in Italia
Un bilancio finale

Postfazione. Ancora due verità su Cefalonia

Appendici

I. Le forze italiane a Cefalonia e a Corfù nel settembre 1943

II. Dispacci dei comandi italiani e tedeschi
1. Primo ordine del generale Vecchiarelli (8 settembre)
2. Secondo ordine del generale Vecchiarelli (9 settembre)
3. Ultimatum inviato dal colonnello Barge al generale Gandin (11 settembre)
4. Ultimatum inviato dal generale Lanz al generale Gandin (13 settembre)
5. Direttiva del generale Lanz al colonnello Barge (14 settembre)
6. Risposta del generale Gandin all'ultimatum tedesco (14 settembre)
7. Messaggio del Comando supremo italiano al generale Gandin (22 settembre)
8. Le felicitazioni del generale Lanz al maggiore Hirschfeld (25 settembre)
9. Disposizioni del Comando tedesco sulla sorte della divisione Acqui a Corfù (26 settembre)

III. Il racconto di Cefalonia
1.«Dichiarazione richiesta da Apollonio ad Argostoli nell'ottobre 1943 per metterlo in buona luce presso i tedeschi», di Romualdo Formato
2. Relazione sui fatti di Cefalonia scritta ad Atene nel dicembre 1943, di Romualdo Formato
3. Considerazioni (novembre 1944), di Renzo Apollonio
4. Comunicato dell'Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio (13 settembre 1945)
5. Relazione al Ministero della Guerra, 3a Sottocommissione accertamenti (1946), di Romualdo Formato
6. Relazione al Ministero della Guerra, 3a Sottocommissione accertamenti (aprile 1946), di Ermanno Bronzini
7. «Relazione riservata circa i fatti di Cefalonia (a conclusione di osservazioni fatte sul posto durante la missione 21 ottobre-3 novembre 1948)», di Livio Picozzi
8. Promemoria per il capo di Stato Maggiore generale Efisio Marras (15 novembre 1948), di Luigi Mondini con gli allegati «Appunti circa l'operato del Cap. art. Renzo Apollonio in Cefalonia negli anni 1943-1944» (13 novembre 1948), di Livio Picozzi

IV. Il generale Antonio Gandin

Note
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Valutazioni e recensioni

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Francesco
Recensioni: 5/5
una ricerca fenomenale, nella direzione della verità

Aga Rossi affronta con una mole impressionate di dati storici un tema spinoso ancora oggi, sui cui esistono posizioni arroccate su una visione storica quasi "di comodo" che mostra ormai diversi punti deboli. Dal cosidetto referendum, che già per Rusconi fu poco più che una consultazione sommaria di alcuni reparti ad altri, ben più significativi. Non a caso nel titolo si parla di "mito", cosa ben diversa dalla verità, che invece andrebbe ricercata sempre, e non scalfirebbe né intaccherebbe il sacrificio dei nostri soldati , ma finalmente darebbe un senso storico autentico alla vicenda. La nuova edizione 2021, appena uscita, aggiunge ulteriori contributi

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ELAS
Recensioni: 1/5

Da una studiosa come la Aga Rossi uno si aspetterebbe una summa sulla tragedia di Cefalonia (ovvero la fine miserevole dei nostri soldati mandati a morire da Mussolini in una guerra insensata); invece no. Troviamo la solita patetica storia dell’amore per la patria (e non l’odio per il nazional fascismo), l’impegno per la memoria (lodevole) dei cappellani militari e del Papa in persona, una frecciatina ai cattivi, cioè i russi comunisti che, una volta liberati i campi di detenzione dei nostri prigionieri-internati, lasciarono morire di fame quelli della Acqui(!), la revisione del numero dei morti che da varie migliaia scendono a poche centinaia (???) (la cifra oggi più vicina al vero è di circa 5000 morti in totale!); ma sopratutto l’attacco ad uno degli EROI di Cefalonia, il capit. Apollonio, reo di doppiogiochismo, e con lui i partigiani comunisti dell’ELAS che avrebbero addirittura taglieggiato gli abitanti dell’isola ed incendiato villaggi (???) anziché combattere i tedeschi come invece ben evidenziato dalla giovane ma seria studiosa della resistenza Isabella Insolvibile (di cui consiglio la lettura non revisionista del periodo 1943-1945 in vari suoi contributi). Punto di riferimento su Cefalonia resta lo studio a più voci del 1993 di Giorgio Rochat e Marcello Venturi oltre quello del tedesco Meyer del 2013.

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Claudio
Recensioni: 5/5

Alla fine fu vera gloria? A questo interrogativo cerca di rispondere la professoressa Aga Rossi, una delle più stimate storiche italiane. Ancor oggi è difficile rispondere alla domanda. Ci furono casi di eroismo, altri di codardia o peggio. La realtà è che è difficile ragionare oggi con la mentalità dei primi giorni del settembre '43.

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Elena Aga Rossi

1940, Cortina d'Ampezzo

Laureata in Lettere e Filosofia, Elena Aga-Rossi ha insegnato in diverse università, nonché alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Con il Mulino ha pubblicato numerosi volumi tra cui: L'Italia fra le grandi potenze. Dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda (2019), l’antologia Gli Stati Uniti e le origini della guerra fredda (1984), Una nazione allo sbando (1993, III ed. 2006), Togliatti e Stalin (con Victor Zaslavsky, 1997, II ed. 2007), Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani 1940-1945 (con Maria Teresa Giusti, 2011), Cefalonia. La resistenza, l’eccidio, il mito (2017).

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