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Che cos'è reale? La scomparsa di Majorana - Giorgio Agamben - copertina
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Che cos'è reale? La scomparsa di Majorana
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Che cos'è reale? La scomparsa di Majorana - Giorgio Agamben - copertina
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Descrizione



Agamben in questo libro affaccia un'altra e più persuasiva ipotesi sulla scomparsa di Majorana

"Decidendo, quella sera di marzo 1938, di sparire nel nulla e di confondere ogni traccia sperimentalmente rilevabile della sua scomparsa, ha posto alla scienza la domanda che aspetta ancora la sua inesigibile e, tuttavia, ineludibile risposta: che cos'è reale?"

Quarant'anni dopo il libro di Sciascia, il mistero della scomparsa di Ettore Majorana, avvenuta il 25 marzo 1938, è rimasto immutato. Com'è possibile che il più promettente e geniale fra i fisici riuniti intorno a Enrico Fermi sia sparito senza lasciare traccia? Sciascia aveva ipotizzato che la decisione di scomparire e di abbandonare la fisica fosse stata presa da Majorana nel momento in cui si era reso precocemente conto che le ricerche di Fermi avrebbero portato alla bomba atomica, ma la sua ipotesi è stata sempre smentita dai fisici. Analizzando attentamente un articolo postumo di Majorana sul "Valore delle leggi statistiche nella fisica e nelle scienze sociali", che dimostra che nella fisica quantica la realtà deve dissolversi nella probabilità, Agamben suggerisce che Majorana, scomparendo senza lasciare tracce, ha fatto della sua persona la cifra stessa dello statuto del reale nell'universo probabilistico della fisica contemporanea e ha posto alla scienza una domanda che aspetta ancora la sua risposta: che cos'è reale?
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Dettagli

2016
24 novembre 2016
78 p., Brossura
9788854514072

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alberto pierobon
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La vicenda della scomparsa di Majorana porta l'A. ad ipotizzare la resa del geniale fisico, alle nuove tendenze della scienza, in particolare della fisica quantistica, che ben mostrano i rischi dello uso ("comandato") strumentale (bellico: bomba atomica), altresì svelando aspetti teoricamente sconvolgenti della realtà, del verificabile (empiricamente? misurandolo? lasciando perdere quali altri informazioni? e così via). Il caso e la necessità non sono antagonisti, nè incompatibili, bensì si relazionano (vedasi anche la interazione tra gli strumenti di misura e l'oggetto esaminato). Eccoci al nettare supremo di tanto elucubrare e alla vertigine del reale. Perchè cambia tutto: le cause e gli effetti, la potenza, le probabilità e il possibile, l'esperienza, il conoscibile nella statistica per prendere le decisioni in condizioni di incertezza (puntando all'eventuale guadagno più alto: vedasi l'ipotesi pascaliana sull'esistenza di Dio). La probabilità si sostituisce quindi alla realtà. Le scienze sociali e le scienze fisiche nell'analogia del metodo statistico sono davvero e come diverse? Pur nell'identità di valore e di metodo: in proposito vedasi l'esempio sulla "mortalità" degli... atomi, sic!, e degli individui. Una fine ricostruzione di Agamben, che ricorda più pensatori, sono novità rivoluzionarie, ma ancora poco spiegate se non banalizzate. Ma occorre capire, perchè siamo al finalismo, alla libertà umana, all'entropia. Infatti "non vi è nulla dal punto di vista strettamente scientifico che impedisca di considerare come plausibile che all'origine di avvenimenti umani possa trovarsi un fatto vitale egualmente semplice, invisibile e imprevedibile" così le leggi statistiche delle scienze sociali danno della realtà "una testimonianza immediata e concreta. La cui interpretazione richiede un'arte speciale, non ultimo sussidio dell'arte di governo".

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alida airaghi
Recensioni: 4/5

Agamben inserisce la scomparsa di Majorana all’interno di considerazioni più generalmente filosofiche che ne oltrepassano la contingenza. Majorana aveva scritto un articolo, pubblicato postumo, in cui affrontava «l’abbandono del determinismo della meccanica classica a favore di una concezione puramente probabilistica della realtà», secondo le rivoluzionarie intuizioni della fisica quantistica, applicabili non solo agli esperimenti scientifici, ma anche ad altri aspetti della vita culturale, quali la statistica sociale e la politica. Probabilismo al posto del determinismo; inconoscibilità, imprevedibilità e manovrabilità del reale in uno scenario teorico inaudito e spaventevole, che postula la sua sospensione, inglobandolo nella sfera del possibile. Il filosofo romano ripercorre in un veloce excursus la strada che ha condotto il pensiero moderno ad arrendersi di fronte a una realtà non più definibile, casuale, imprevedibile; il caso e non più la necessità, il caos nel mondo subatomico, un universo dominato dall’azzardo e dalla probabilità, erano già stati presagiti da correnti filosofiche del mondo antico: Agamben le richiama, recuperando la definizione aristotelica di potenza e atto, l’atomismo di Lucrezio e il gioco dei dadi di Cardano, e poi Pascal, Bernoulli fino a Poincaré, mettendo in rilievo l’opposizione tenace di una concretissima Simone Weil, per constatare quindi che «la possibilità pura si è sostituita alla realtà e ciò che la conoscenza conosce è ora soltanto la conoscenza stessa». A tale conclusione dovette giungere anche Ettore Majorana, scegliendo «di sparire nel nulla e di confondere ogni traccia sperimentalmente rilevabile della sua scomparsa», in modo da produrre così «un evento insieme assolutamente reale e assolutamente improbabile». Il taglio interpretativo dato alla sparizione del giovane scienziato affonda nel divorante buco nero di «una domanda che aspetta ancora la sua inesigibile e, tuttavia, ineludibile risposta: che cos’è reale?»

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Conosci l'autore

Giorgio Agamben

1942, Roma

Giorgio Agamben era professore di estetica presso la Facoltà di Design e Arti dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.Dal 1978 al 1986 ha coordinato per la casa editrice Einaudi l'edizione italiana delle Opere di Walter Benjamin. Con Homo sacer (Einaudi 1995) ha segnato una nuova direzione nel pensiero politico attuale. Ha pubblicato, fra l'altro, Stanze (Einaudi 1977); Infanzia e storia (Einaudi 1978 e 2001); Il linguaggio e la morte (Einaudi 1982); Idea della prosa (Feltrinelli 1985); La comunità che viene (Einaudi 1990; Bollati Boringhieri 2001), Homo sacer (Einaudi 1995), Quel che resta di Auschwitz. L'archivio e il testimone (Bollati Boringhieri 1998); Stato d'eccezione (Bollati Boringhieri 2003); La potenza del pensiero (Neri Pozza 2005), Il regno e la gloria....

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