La chimica della bellezza

Preparatevi a ridere sguaiatamente perché questo romanzo è geniale e divertentissimo! Et voilà potrei anche chiuderla qui perché con Pallavini è scattato un vero e proprio colpo di fulmine! Sarà che è uno studioso, Professore di Chimica all'Università di Pavia, dove svolge ricerche nel campo della Nanochimica inorganica, e come tutti i chimici , ce li immaginiamo con i grembiuli bianchi a far esplodere pozioni misteriose, in bilico tra la scienza e la magia , ma fidatevi , Pallavicini è un mago nel narrare e ha un gran talento! La storia vede come protagonista il Professor Massimo Galbiati, un modesto studioso in un’università di provincia, piuttosto rassegnato alla sua carriera molto tranquilla e senza prevedibili colpi di scena, fino a quando non viene invitato ( meglio dire precettato) dall’illustre Professore Virginio de Raitner, ultracentenaria figura direi mitologica di tutta l’Università! Galbiati dovrà accompagnarlo in auto in un viaggio in Svizzera per partecipare ad un convegno piuttosto segreto. Farete la conoscenza del suo perfido e viziatissimo bassotto, della sua centenaria consorte… molto chic…e di una serie di personaggi davvero indimenticabili… E’ una delle letture più divertenti degli ultimi anni, ironia e cinismo, sagacia a tinte snob, una formula decisamente esplosiva e io me ne sono follemente innamorata!

Personalmente mi aspettavo qualcosa di diverso e sono rimasta un po' delusa. La storia mi è sembrata un po' banale. Ho apprezzato invece gli aneddoti relativi ai personaggi celebri che vengono citati nel libro.

I principali pregi a mio avviso sono personaggi divertenti e molto ben caratterizzati, l’anziano professore e le prodezze del suo bassotto mi hanno fatto sorridere in molte occasioni, e una prosa scorrevole nella maggior parte della narrrazione. Quello che mi ha convinto meno è la parte in cui racconta dei grandi chimici della storia. Probabilmente, per chi è quasi digiuno di chimica, come me, sarebbe stato meglio raccontare di meno persone, ma contestualizzando meglio il loro apporto alla scienza. Il mio voto complessivo sarebbe meglio esemplificato da tre stelle e mezzo: nel complesso una lettura piacevole, ma a tratti un po’ pesante.