Christian McBride avrebbe potuto chiamare il suo nuovo ensemble il Christian McBride Quartet o il Christian McBride Group, o una qualsiasi variazione di questi termini. Ma questo nuovo quartetto senza pianoforte - con il trombettista Josh Evans, il sassofonista Marcus Strickland e il batterista Nasheet Waits – dimostra troppa grinta per accontentarsi di un nome banale o troppo abbottonato. Così McBride ha attinto al gego della sua città natale, Philadelphia, per battezzare il suo ultimo progetto, Christian McBride’s New Jawn (“jawn” [jän]: termine generico per persona, posto o cosa). Nel debutto eponimo della band, questi quattro musicisti stellari camminano abilmente sul filo del rasoio tra virtuosismo e istinto. «Stavo cercando una nuova sfida - spiega McBride - Non ho spesso la possibilità di suonare in un gruppo senza pianoforte. Ogni gruppo importante di cui ho fatto parte negli ultimi dieci anni, che sia stato con Pat Metheny o Chick Corea o altri miei progetti, aveva come fulcro strumenti armonici. Quindi ho voluto provare a toglierli completamente». Il risultato è un progetto ricco di variazioni stilistiche, dallo swing tradizionale alle sperimentazioni più audaci, dal blues più intenso alle ballad più liriche. Al centro di tutto c’è il suono di McBride, robusto e avvolgente, accompagnato al suo stile fresco e creativo.)