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Ci prendono per fessi. L'economia della manipolazione e del'inganno - George A. Akerlof,Robert J. Shiller - copertina
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Ci prendono per fessi. L'economia della manipolazione e del'inganno
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Ci prendono per fessi. L'economia della manipolazione e del'inganno - George A. Akerlof,Robert J. Shiller - copertina
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Descrizione


Scelto da IBS per la Libreria ideale. Comprendere i meccanismi sempre più raffinati che stanno alla base del "phishing" (la “pesca” in rete degli utenti, a cui carpire dati, informazioni e denaro) è il modo migliore per difendersi.

La sfida radicale di due premi Nobel dell'economia, George Akerlof e Robert Shiller: i mercati ci procurano tanti danni quanti benefici e sono intrinsecamente disseminati di trappole e di esche cui finiamo per abboccare.

«Con un libro vivace e avvincente, Akerlof e Shiller dimostrano che se la ricerca del profitto può produrre beni che arricchiscono la nostra vita, può anche indurre alla manipolazione e al raggiro. Molte delle innovazioni più recenti hanno reso più facile ingannare i consumatori. E questo ha delle conseguenze assai serie e complesse»Joseph E. Stigliz, premio Nobel per l'economia

Fin dai tempi di Adam Smith, il pensiero economico ha tessuto le lodi del libero mercato che, quasi fosse governato da una mano invisibile, riuscirebbe a conciliare la ricerca dell'interesse personale con il benessere dell'intera società, trasformando il vantaggio individuale in bene comune. A questa concezione idilliaca lanciano una sfida radicale due premi Nobel dell'economia, George Akerlof e Robert Shiller, sostenendo che i mercati ci procurano tanti danni quanti benefici, e lungi dall'essere fondamentalmente benigni sono intrinsecamente disseminati di trappole e di esche cui finiamo per abboccare. Perché ogni volta che c'è un profitto da ricavare, i venditori non esiteranno a sfruttare le nostre debolezze psicologiche, la nostra superficialità e la nostra ignoranza per manipolarci e piazzarci la loro merce al prezzo più alto. È più che legittimo, quindi, applicare all'intero ambito dell'economia quella nozione di «phishing» nata fin dagli albori di Internet per definire il raggiro online, la «pesca degli ingenui» cui carpire informazioni, dati e, in definitiva, denaro. Ma mentre quella compiuta in Rete è un'azione illegale, un reato perseguito per legge, in economia è da sempre una pratica comune e indiscussa: raggirare ed essere raggirati è parte integrante dei rapporti fra gli attori del mercato. Per dimostrare la loro tesi, Akerlof e Shiller riportano una gran quantità di aneddoti ed episodi che rivelano come il phishing riguardi chiunque e ogni aspetto della nostra vita: spendiamo tutto il nostro denaro e poi ci preoccupiamo di come arrivare a fine mese; siamo, spesso senza saperlo, succubi della pubblicità; paghiamo troppo l'auto, la casa e le carte di credito; compriamo farmaci che si rivelano inefficaci, se non addirittura dannosi. Nell'esplorare a fondo il ruolo della manipolazione e del raggiro nell'economia odierna e nel raccontare le storie delle persone che hanno cercato di opporsi al loro dilagare, i due autori forniscono un contributo importante alla spiegazione del paradosso per cui in un'epoca come la nostra, in cui la produzione di ricchezza ha raggiunto livelli senza precedenti, tanti continuano a condurre una vita di miseria e di silenziosa disperazione.
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Dettagli

2016
31 maggio 2016
335 p., Rilegato
9788804663225

Voce della critica

(…) Le considerazioni ?al centro di questo libro dimostrano che “dove? ci sono mercati comple?tamente liberi, non c’è soltanto la libertà di scelta: c’è anche la libertà di manipolazione e di raggiro”. Ci prendono per fessi, scritto da due premi Nobel introduce una nuova variabile nell’economia comportamentale, “la storia che l’individuo racconta a sé stesso”. Di fatto, le persone sono manipolabili perché ragionano situandosi all’interno di una narrazione-cornice. Perciò una delle principali strategie di manipolazione consiste nell’indurre coloro che si vogliono raggirare a innestare nuove storie, utili agli interessi di chi raggira, su quelle che gli individui abitualmente raccontano a sé stessi. La nozione di phishing fu messa a punto agli albori di internet per definire la “pesca” in rete degli ingenui, a cui carpire dati, informazioni e, in sostanza, denaro. Il progresso tecnologico ha reso più facile ingannare i consumatori. Akerlof e Shiller applicano il concetto di phishing a un fenomeno molto più generale e antico: l’idea di indurre la gente a fare cose che sono nell’interesse di chi getta l’esca ma non nell’interesse della sua vittima. (…) L’insicurezza finanziaria personale, l’instabilità finanziaria, la democrazia elettiva sono altrettanti aspetti esaminati dagli autori per svelare i meccanismi di phishing. Se solo in condizioni ideali i liberi mercati funzionano decentemente, altrettanto vale infatti per il funzionamento imperfetto della democrazia. (…) Poiché siamo esseri umani, tendiamo a votare per chi ci fa sentire più a nostro agio senza avere un effettivo riscontro della sua azione politica. Quanto all’instabilità finanziaria, le crisi sarebbero anche una conseguenza più generale e devastante dell’opera di phishing sui mercati finanziari, in grado di provocare le recessioni più gravi e le bolle più pericolose(…). La vulgata che l’economia di mercato costituisca il migliore dei mondi possibili è, pertanto, del tutto fuorviante: i liberi mercati lasciano alla gente la libertà di scegliere, ma anche la libertà di raggirare ed essere raggirata. Perché, e qui è il cuore dell’analisi impietosa degli autori, la capacità dei liberi mercati di generare vari tipi di phishing “è un portato intrinseco ai meccanismi dei mercati competitivi. Le spinte al profitto che, con soggetti perfettamente razionali, danno vita a un’economia sana e benigna, sono le stesse che producono le emergenze patologiche”. Se lo stato e la politica ignorano questo, come dimostrato da altri grandi economisti e premi Nobel, allora ciò significa correre verso il disastro del capitalismo e della democrazia.

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