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L' economia italiana:ambivalenza, corruzione, intreccio consociativo, leggi speciali, giudici, politici e poteri. La Cost.tra proprietà privata e principio del pareggio di bilancio nella situazione di mancato rinnovamento politico, cosi si espande la spesa pubblica senza correlativo aumento delle entrate; le regioni come strumento di estensione del potere e della corruzione. Dalla "quota 90" mussoliniana ('27) l'origine dell'IRI: Carli entra nel '38: Di qui le frequentazioni con i grandi (tra i quali Einaudi) soprattutto sulla politica monetaria e sui cambi, tra scontri ideologici.Le "idee pasticcione" di Gronchi; la rottura del monopolio dei cambi nel '46;De Gasperi negli USA nel '47 per aprire le frontiere commerciali, stabilendo uno stretto legame con l'Occidente. La nomina di Carli nel Board del FMI nel '47, tra spinte dirigistiche (di origine corporativa) in assenza di coesione sociale e di uno Stato forte: era meglio intraprendere la strada della liberalizzazione? Alla fine le banche avrebbero posseduto le industrie e le industrie le banche, in un groviglio incestuoso. Nacque l'UE dei pagamenti, che poi porterà alla BCE nella necessità di una moneta comune: in uno scontro tra approccio di mercato e istituzionale. Le leggi del 1955-56 nell'istituzione di un mercato ufficiale dei cambi. L'IRI e l'ENI si trasformano da istituti di diritto pubblico in SpA nell'occupazione della politica.Lo stato preferì nazionalizzare l'energia elettrica, estendere ove possibile il dirigismo, ridurre le libertà di impresa coinvolgendo una parte della sinistra nella classe dirigente: non riforme sociali, alimentando le tensioni, in particolare la crisi sindacale del '69 separò per vent'anni il destino dell'Italia dalla Germania. Arriviamo al divorzio del dollaro e all'abbandono dei cambi nel 1973, iniziando una nuova epoca. Si aggira l'art.81 Cost. con la programmazione e interpretazioni. Carli alla Banca d'Italia e poi in Confindustria, criticato per il suo linguaggio iniziatico
E' molto importante rileggere a circa 20 anni dalla sua uscita il testo di Guido Carli. La cosa importante che si coglie è la sua tensione continua, sia professionale che intellettuale, per far si che la Costruzione Europea fosse coerente con lo sforzo di modernizzazione e pacificazione inserendosi nel circuito delle Economie di Mercato.Il ruolo di Carli è stato anche quello di affermare, attraverso la crescente indipendenza della politica monetaria dal potere politico, la necessità dell'uso della politica fiscale da parte del potere politico coerente con un modello di sviluppo non inflazionistico. Durante gli anni 70 e fino a Tangentopoli, lo sforzo è stato vano. Il prezzo da pagare è stato, oltre l'esorbitante debito pubblico italiano, il blocco della crescita dell'economia a partire dagli anni 90. Molti imprenditori hanno preferito dismettere le proprie attività ed andare all'estero. E' questa la lezione amara degli anni Settanta, che segnarono in qualche modo la disaffezione del mondo dell'impresa e degli investitori nei confronti dell'Italia.Carli fa riferimento alla necessità che le rappresentazioni sindacali adottino dei comportamenti non inflazionistici nelle loro rivendicazioni e che gli imprenditori in qualche modo facciano il loro mestiere di ricercatori di opportunità di business. Carli dice che in fondo in Italia molte sono state le occasioni mancate, per una cultura dominante finalizzata a penalizzare qualsiasi approccio di mercato nella gestione.L'unica opportunità di vita per l'Italia e l'Europa sarà dovuta alla capacità di coesione fra i popoli, al rigore nella gestione delle finanze pubbliche che coesista con la capacità delle politiche fiscali di finanziare vero sviluppo, attraverso la formazione del Capitale Umano, la valorizzazione dei territori, la necessità di far fronte ad un crescente capitalismo globale.Il rischio per l'Europa è di tornare a vecchi nazionalismi, e di divenire una area sempre più marginale all'interno dell'economia globale.
Un libro molto bello, che ripercorre la storia italiana dai tempi dell'iri di beneduce fin il 1993, e l'istituzione dell'europa unita; un percorso certamente interpretato in una chiave economica, ma che lascia spazio a riflessioni filosofiche, ed approcci personali che rendono all'uomo Guido Carli un animo civile superiore. bigmeme
Recensioni
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Un importante documento storico: l'autobiografia di uno tra i maggiori protagonisti della vita economica e politica italiana della Prima Repubblica.In appendice, gli interventi di Mario Arcelli, Pierluigi Ciocca, Mario Monti, Guido Rey.
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