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Shoichi è un giovane universitario, che lavora il fine settimana in un bar. È proprio lì che conosce una donna affascinante, più matura di lui, in procinto di divorziare. Il nome della donna è Saori, è una traduttrice e ha appena finito di scrivere la biografia di un monaco buddhista dalla vita molto complessa, vissuto nei primi anni del Novecento. Quando la donna muore, Shoichi ripercorre i passi del monaco haikuista. Si tratta di una sorta di storia dentro la storia, incentrata sulla vita del monaco, figlio di ricchi possidenti, traumatizzato da bambino, alcolizzato e incapace di trovare la propria strada e la propria stabilità interiore, finché non si rende conto che "l'andare a piedi porta in paradiso". Il romanzo non è proprio nelle mie corde, un po' troppo spirituale per i miei gusti di persona razionale. L'inizio l'ho trovato accattivante, ma poi non sono riuscita a seguire bene il fil rouge che faceva da legante tra il passato e il presente. Consigliato solo a chi ama la letteratura e l'ambientazione nipponica.
Una ciotola piena di pioggia inizia da una grande passione per una donna perduta, e il desiderio di ritrovare se stessi abbandonando tutto ciò che si conosce e rassicura. Viaggiare senza meta, con un bagaglio leggero, e un bagaglio costituito da poche cose essenziali, e affidandosi alla guida spirituale di un saggio inedito sull’ultimo grande poeta di Haiku, il vagabondo Santoka. Le due esistenze si intrecciano attraverso il tempo e lo spazio, in un dialogo senza riscontro diretto, ma le cui risposte arrivano attraverso la delicatezza delle percezioni. Dissetarsi con l’acqua piovana raccolta in una ciotola, cosa potrebbe esservi di più poetico, anche solo come immagine? Bevi perché sei assetato ma quell’acqua ti dà molto di più, ti purifica, tuo malgrado. Cammini perché non sai dove andare, apparentemente allo sbando, ma poi viene il momento in cui ti accorgi di una trasformazione profonda, avvenuta proprio perché ti sei messo in moto, senza riflettere, per sfuggire al dolore e per salvarti la vita, o così credevi, offuscato dalle emozioni. Infine capire che ciò che è iniziato come una fuga disperata può divenire una ricerca, la Ricerca fondamentale della tua esistenza. Bello, ma di questo autore ho amato molto di più Il pittore di ventagli, che consiglio.
Da un'idea bellissima è nato un libro dalla scrittura molto ricercata e spesso con frasi lunghissime in cui ci si perde facilmente. Non è assolutamente scorrevole...spesso si rischia di perdersi tra i salti temporali del racconto. L'ho trovato straordinario solo per il modo in cui descrive i sentimenti e le emozioni in tutte le loro sfaccettature.
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