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Prima edizione. ''Biblioteca di cultura moderna'', 246 - Volume rilegato in mezza pelle blu con titolo in oro al dorso, piatti e sguardie marmorizzati, 288 pagine. Conservati i piatti della brossura originale. Esemplare ottimamente conservato, con paginazione fresca e compatta, in bella veste da collezione -- Uno dei libri più significativi del grande critico e umanista di scuola crociana, acuta analisi della civiltà moderna nelle sue principali espressioni. Un'appassionata difesa del macchinismo, in anni in cui si andava profilando quella critica alla società tecnologica che, da E. Husserl a M. Heidegger fino a T. W. Adorno e M. Horkheimer, avrebbe caratterizzato la storia del pensiero europeo. Nella prima parte del libro, infatti, il F. compone le varie forme della vita contemporanea in una sorta di religio hominis e prende le distanze da tutti gli apocalittici critici del progresso scientifico, nella piena accettazione dei valori e dei riti della civiltà tecnologica: la radio, il cinema, la réclame, e i moderni meetings sportivi di massa. Nella seconda parte (Difesa e apologia dell'uomo), a sostegno del suo umanesimo della macchina, il F. tentava, con passo filosofico non sempre sicuro, la confutazione di alcune teorie che, a suo dire, privavano l'uomo di ogni responsabilità morale, asservendolo o a leggi storiche fatali, come ne Il tramonto dell'Occidente di O. Spengler, o a istinti brutali, come in certa letteratura (A. Gide e D.H. Lawrence) e nella nuova dottrina psicologica freudiana. Di particolare rilievo le molte pagine dedicate a S. Freud, che rappresentano, insieme a quelle di De Ruggiero, la testimonianza più chiara delle incomprensioni della cultura idealistica italiana nei riguardi del fondatore della psicoanalisi, tacciato d'aver rinnegato l'humanitas, la responsabilità e la dignità dell'uomo..
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