Un eroe (DVD)

La vicenda, volutamente ambigua, aggiunge un nuovo capitolo ai drammi morali usualmente costruiti da Farhadi, La storia, che si discosta di poco da un soggetto puramente teatrale, si legge su più piani, facendoci riflettere sull'identità e sulla definizione della figura dell'eroe; sull'Iran e sulle sue strutture sociali e culturali e, non da ultimo, sul ruolo dei media e sulla loro "costruzione" di verità-identità. La prolissità e le ridondanze del racconto si riscattano nelle inquadrature finali, che, in poche concise pennellate e pur senza sciogliere gli enigmi della storia, sanciscono la presa di posizione del protagonista a salvaguardia della propria coerenza e reputazione.

Asghar Farhadi prosegue con il suo cinema "sociale" e di denuncia, stavolta con un film meno crudele dei suoi predecessori ma comunque sofferente e potente.

Forse il mio giudizio è legato ad una scarsa comprensione del modo di vedere di un paese, l'Iran, lontano dai canoni occidentali, ma ho trovato la vicenda poco credibile se non surreale. Il protagonista sembra fare di tutto, al di là delle vicende che lo coinvolgono, per rovinarsi con le proprie mani, più autolesionista che ingenuo, incapace del minimo autocontrollo. L'impressione, confermata dalla beffa finale che, senza gli eccessi precedenti, sarebbe stata geniale è che il regista l'abbia fatta fuori dal vaso. Un'occasione perduta.